Mores: «Il futuro? Non so se continuerò»
Festa promozione. L'Arsiè torna in Seconda categoria, vincendo la finale play-off davanti a un pubblico caloroso e numerosissimo. Sugli spalti si accendono anche i fumogeni colorati e negli spogliatoi partono i cori.
Euforia biancoblu, dopo che al 94' De Cia ha trasformato il rigore procurato da Roberto Mores che vale il successo. La gioia del capitano (e dietro di lui di tutta la squadra del paese) non potrebbe essere più grande: «Forse è destino, perché cinque anni fa in occasione dell'ultimo passaggio in Seconda categoria avevo segnato il gol della promozione e questa volta ho procurato il rigore», dice il numero dieci. «Ormai pensavamo ai supplementari, è stata una partita incredibile», commenta Roberto Mores, quasi più senza voce. «Sul 2-0 pensavamo di averla vinta e a quel punto la testa non ha più girato nella maniera giusta. Abbiamo concesso al Campolongo anche gol facili e abbiamo visto troppi fantasmi».
«Gli avversari a un certo punto facevano tutti lanci lunghi da dietro e la difesa non riusciva a salire», spiega il centrocampista arsedese, che sull'ultimo pallone ci ha creduto: «Chi mi conosce sa che ogni tanto faccio la finta di tirare e invece mi butto dentro. Il difensore ha allargato la gamba e mi ha preso. Il rigore era netto».
«Sulla palla della disperazione mi sono detto: “buttiamoci avanti”», racconta. «L'importante è che sia finita bene. Andiamo su e festeggiamo, dopo aver vinto la finale nel modo più drammatico possibile, perché ormai penso che non ci credesse più nessuno ed eravamo pronti per altri 30' di supplementari», sottolinea il capitano Roberto Mores. «La stagione è stata lunga e travagliata. Complimenti al mister Testa, perché ha avuto veramente parecchie difficoltà a gestire tutto il gruppo, che ha avuto molti infortuni. Questa squadra e questa società si meritano la Seconda categoria».
Una sola tirata d'orecchie a «qualche ragazzo che la voglia di lavorare duro quest'anno non ce l'ha avuta», afferma Roberto Mores. «È una cosa che come come capitano mi è dispiaciuta, però adesso festa tutta la notte».
Quanto al suo futuro, Roberto Mores non ha ancora deciso se continuerà a giocare anche la prossima stagione con una nuova avventura in Seconda categoria, oppure se smetterà: «Mi prenderò una pausa per capire, perché ormai ho 38 anni e il fisico reclama anche un po' di pace. Vediamo se questa sarà l'ultima partita o no», commenta. «Ma anche se dovesse essere l'ultima, non sarebbe sicuramente male chiudere così, con il rigore conquistato al 94' che ha regalato la promozione alla squadra. In ogni caso la società cercherà di fare una Seconda categoria adeguata. L'abbiamo già fatta, conosciamo le difficoltà e sappiamo che deve esserci un po' più di professionalità», prosegue il capitano dell'Arsiè. Che conclude: «Sono contento per tutti i giovani, perché c'è una buona ossatura».
Raffaele Scottini
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