Olimpiadi. Miari Fulcis elogia Donaggio. «È un artista»

Con Fabrinetti e Canal è tra i tecnici che hanno cresciuto il ragazzo veneziano, ma bellunese d’adozione.

«Conosce benissimo il suo corpo e riesce a visualizzarlo nello spazio»

Ilario Tancon

PECHINO.  «Leo? È un artista del movimento». Così Damiano Miari Fulcis dipinge Leonardo Donaggio, il ragazzo veneziano cresciuto in Valbelluna Freeski, la giovane e dinamica realtà bellunese coordinata proprio da Miari Fulcis con Mattia Fabrinetti e Simone Canal.

I tre tecnici hanno aiutato in maniera importante la crescita di Donaggio che ora è arruolato al Centro sportivo Esercito.

Leonardo ha iniziato a gareggiare con Valbelluna Freeski proprio quando la realtà è nata, nel 2014. Con lui, un altro azzurrino, Filippo Levis, in questa stagione protagonista in Coppa Europa.

«Fin da subito abbiamo dichiarato, un po’ per scommessa un po’ no, che il nostro obiettivo erano le Olimpiadi», racconta Miari Fulcis. «Diciamo che l’obiettivo lo abbiamo centrato un po’ di tempo in anticipo. Sempre, comunque, abbiamo avuto bene in mente che dovevamo salire di livello, vincere. È quello che ha fatto e continua a fare Leonardo. I suoi punti di forza?

Innanzitutto la convinzione: crede fortemente in quello che fa ed è costante nel cercare di raggiungere l’obiettivo che si è posto. Poi, ha una incredibile conoscenza del suo corpo e una grandissima capacità di visualizzarlo nello spazio. Incredibile è anche la connessione che riesce ad avere tra mente e corpo. Mi piace definirlo un artista del movimento: riesce a fare delle evoluzioni che sono qualcosa di veramente importante».

A diciotto anni, Donaggio è il più giovane della spedizione azzurra. Ha ottenuto un risultato notevolissimo che segue la top ten di qualche settimana fa conquistata in Coppa del mondo.

«È nell’Olimpo ma può puntare a salire ancora, sia nel biga air sia nello slopestyle», dice ancora Miari Fulcis. «E all’orizzonte ci sono le Olimpiadi Milano Cortina 2026 alle quali arriverà con un’età più idonea. Credo potrà essere uno dei protagonisti degli anni futuri».

Miari Fulcis in questi giorni è a Kotelnica Bialczanska, in Polonia, con gli azzurri della squadra B per la Coppa Europa. «Siamo tra i top player del circuito continentale», spiega il tecnico castionese. «Speriamo che la fortuna cominci a darci una mano perché finora si è voltata spesso dall’altra parte: prima con l’infortunio di Levis, che ora sta tornando su in maniera importante (secondo posto per il sangiustinese nello slopestyle dell’Alpe d’Huez a fine gennaio, ndr), ora con l’infortunio di Miro Tabanelli. Ma siamo un bel gruppo, con Filippo e Miro ma anche con René Monteleone e Moritz Happacher. Saremo più forti anche della sfortuna».

E poi sfata qualche mito: «Il freeski uno sport per ragazzi spericolarti? Direi proprio di noi», conclude Miari Fulcis. «Lo dico sempre ai genitori che portano da noi i figli: il freeski è una disciplina che ti aiuta a sviluppare la concentrazione, a individuare quali possono essere le soluzioni migliori per eseguire determinati trick. Senza concentrazione, riflessione e conoscenza del tuo corpo non vai da nessuna parte Anzi, rischi di farti male. Indispensabile, naturalmente, avere una preparazione fisica solida, a trecentosessanta gradi».

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