Pandoro al Liapiave, il San Giorgio brinda con un calice amaro
I bellunesi perdono il primato e si fanno prendere dai trevigiani al secondo posto. Il gol di Marcolin non basta, Radrezza sbaglia un rigore e il pallone non entra più
Natale e San Polo. Bollicine di Prosecco per il Liapiave, mentre il San Giorgio Sedico butta giù una bottiglia di arsenico fermo. Non tanto per due rigori da chiamare il Var - a parte il fatto che ha sbagliato quello dato dall’arbitro Cavasin con Radrezza - ma perché nel corso del secondo tempo ha messo tre palloni davanti alla porta, in un paio di minuti e non ce l’ha fatta almeno a pareggiare con Pilotti, Marcolin e Bez. La domenica pomeriggio dei trevigiani è stata da cinepanettone, con poltrona centrale e popcorn; quella dei bellunesi da cinemino di periferia, con una terza visione e la bibita sgasata. Un film nella lingua araba del decisivo Rezzou e sottotitoli in dialetto trevigiano.
La Luparense è campione d’inverno e dietro la squadra di Tossani ha agganciato quella di Gava. Appuntamento alla Befana, per cominciare il ritorno. La lotta per la promozione diretta o spareggi continua e i bellunesi di ieri non sono gente che molla. Muovono il primo pallone, ma dopo venti secondi hanno un capello bianco per il diagonale dalla destra di Furlan fuori di centimetri. Non c’è lo squalificato Pradebon e il San Giorgio entra più tardi in partita, comunque il suo è un ingresso da red carpet: otto minuti e apertura di Radrezza per Marcolin, che brucia Granati e calcia una rasoiata, che batte sul palo alla sinistra di Rigo e va in rete. L’attaccante non ha palloni d’oro sul comodino, ma festeggia come Cristiano Ronaldo. Il 4-3-3 sedicense funziona, anche se contro un a squadra di grande qualità i pericoli non possono mancare: al quarto d’ora Gasparello salva di piede sullo stesso Granati e, sul successivo angolo calciato dalla sinistra da Moretti, il colpo di testa di Bortot vale il pareggio. Una sentenza di condanna per portiere e fase difensiva. Non ci sono pause, il ritmo è da disco natalizio a 45 giri e, tre minuti dopo, Pizzolato mette giù Marcolin in area, con una botta d’ingenuità: il rigore di Radrezza non è abbastanza angolato e Rigo l o rimbalza con un tuffo alla sua destra.
Il Liapiave si regala un chilo di coraggio attacca soprattutto con Furlan, sul quale Gasparello è sveglio per due volte. Il San Giorgio soffre per l’occasione stracciata e comincerà addirittura a piangere: a sette minuti dal giro di thè, Rezzou raccoglie una respinta corta della difesa e in area trova una scorciatoia per la rete di Gasparello. Un’altra bastonata sulla schiena già livida dei biancorossoazzurri.
Qualche massaggio e soprattutto la voglia di chiudere l’andata in altissima montagna. Il San Giorgio Sedico del secondo tempo chiude i trevigiani nella loro trequarti e butta via la chiave. Dopo un diagonale largo di Furlan, ha tre palloni di zucchero filato: paratona di Rigo di Pilotti; salvataggio sulla linea di Bortot sul tocco al volo di Marcolin e respinta del portiere sul colpo di testa ravvicinato di Bez. Prima della mezz’ora, Gava fa entrare Lazzarin e aumenta i residenti a centrocampo, cominciando a difendere a tre. In precedenza, De Martin aveva sostituito Radrezza in avanti. Avanti tutta.
I bellunesi danno quello che hanno, ma non sfondano. Chiedono un’altra massima punizione per un possibile fallo di mano di Granati, si vedono respingere il tiro di Malacarne vicino alla riga da Bortot e alla fine Doriguzzi non arriva per un attimo sul traversone di De Martin. Il Liapiave riparte, quello che conta l’arrivo al successo, dopo cinque minuti di recupero. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video