Paralimpiadi. De Silvestro è carico. «In Cina farò tutte le gare»
SAN VITO. Mentre Pechino 2022 è nel vivo, sulle piste di Cortina c’è un atleta che si sta preparando per le Paralimpiadi che, sempre a Pechino, andranno in scena dal 4 al 13 marzo. È René De Silvestro, azzurro di San Vito di Cadore, categoria Sitting, alfiere dello Sci club Druscié Cortina ma, soprattutto, campione del mondo di superG ai recenti mondiali di Lillehammer, la rassegna iridata norvegese nella quale René oltre che l’oro si è portato a casa un bronzo (in combinata).
René, stagione impegnativa, questa. Prima i Mondiali, recupero dello scorso anno, ora le Olimpiadi. Come ti stai preparando all’impegno a cinque cerchi.
«In questi giorni il lavoro è di rifinitura. Insieme al mio allenatore, Luca Lacedelli, mi alleno alle Cinque Torri, a Col Gallina, sul Faloria e anche a San Vito. Stiamo facendo solo qualità: pochi giri fatti bene, come se fosse gara».
Quando partirai?
«Il 24 febbraio».
Un bel po’ in anticipo rispetto all’inizio delle gare.
«Sì, andremo in Cina un po’ di giorni prima delle competizioni. Questo ci consentirà di prendere confidenza con delle piste che nessuno ancora conosce».
Quali gare farai?
«Salterà la discesa del 5 marzo. Farò tutto il resto: il superG del 6, la supercombinata dell’8, il gigante del 10 e lo slalom del 12».
A che cosa punti?
«Punto a fare bene ovunque, so che posso esprimermi al meglio in ogni ambito. Poi quel che arriva arriva».
Una grande consapevolezza, la tua. Nuova, almeno in parte. Merito delle due medaglie conquistate a Lillehammer?
«Le prime gare di Coppa del mondo mi avevano dato delle certezze importanti. Lillehammer le ha confermate».
In Norvegia hai conquistato le tue prime medaglie mondiali, arrivando davanti ad avversari che fino alla stagione scorsa ti arrivavano costantemente davanti. Nell’atteggiamento che hanno nei tuoi confronti è cambiato qualcosa?
«Mi hanno fatto grandi complimenti. Direi che l’atteggiamento non è cambiato. Anche se sanno che, comunque, i conti con me dovranno farli».
Restiamo a Lillehammer. Hai vinto il bronzo e qualche giorno dopo l’oro. Poi, la sera stessa del trionfo, sei stato fermato da una positività al Covid (asintomatico). Non deve essere stato facile fermarsi proprio sul più bello, e fare la quarantena di una settimana in albergo, quando mancava il gigante, forse la specialità che più ti si adatta, e lo slalom.
«Il fatto di aver vinto due medaglie ha contribuito non poco a farmi rimanere tranquillo. Diversa sarebbe stata la situazione se non avessi vinto nulla. Dirò di più: il fatto di non aver potuto gareggiare né in gigante né in slalom mi ha dato una motivazione ancora maggiore in prospettiva olimpica. La quarantena? Anche in questo caso, il fatto di essere salito due volte sul podio mi ha aiutato a rimanere sereno. Le video chiamate poi mi hanno aiutato a rendere meno noiose le ore».
A proposito di Olimpiadi, uno dei momenti più suggestivi dei Giochi è costituito dalla cerimonia di apertura. Ci sarai?
«Sì, credo che riuscirò a viverla».
Sempre a proposito di Olimpiadi, stai seguendo le are di questi giorni?
«Qualcosa guardo, anche se seguire le gare di notte non è facile. Lo sci alpino maschile ha finora deluso un po’. Mi aspetto molto dalle due gare che mi piacciono di più: lo slalom e il gigante».
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