Pasi: «Con l’Union per rilanciarmi e per tornare tra i professionisti»

Il trequartista ha firmato e domenica potrebbe essere già in campo a Este: «Avevo capito che qui c’era l’ambiente giusto, poi Roveretto mi ha convinto»



. Non gli manca la voglia di far bene. D’altronde, per un calciatore restare senza squadra cinque mesi è veramente difficile. Riccardo Pasi riparte dall’Union Feltre dopo l’estate forse più difficile della propria carriera. Sedotto e abbandonato dalla Clodiense, ha dovuto attendere la proposta che più lo convinceva. Quando il ds Tormen l’ha chiamato i dubbi sono stati pochissimi, grazie anche alle rassicurazioni dell’amico Roveretto. Mercoledì il primo allenamento, ieri la firma ufficiale. Potrebbe essere a disposizione già domenica ad Este, al più tardi esordirà il 28 nel recupero infrasettimanale al Boscherai contro il Cartigliano.

Trequartista, esterno offensivo: può giocare un po’dappertutto lì davanti. Qualcuno pensa sia il sostituto di Madiotto, semmai davvero il numero 10 passasse al Belluno. Altro capitolo ed altro discorso, in ogni caso. Di sicuro Pasi è arrivato per essere un titolare. Toccherà a mister Andreolla ora far convivere tutti quanti.

«Intanto sono molto contento. Brutto davvero l’ultimo periodo, complice lo scherzetto estivo con il quale sono rimasto a piedi in questa prima parte di stagione. Altre opportunità ne avrei avute, ma nessuna mi soddisfava sino in fondo. L’Union invece sì, mi ha proprio convinto».

Con la benedizione di Roveretto, compagno di squadra lo scorso anno al Delta Porto Tolle.

«Sì, chiaramente due parole assieme le abbiamo scambiate. E mi ha detto solo cose positive di società, compagni, strutture. Ogni dubbio è svanito dunque».

Domenica 18 aprile 2010, in Parma – Genoa, fa il suo esordio in serie A sostituendo il futuro milanista Antonelli. Di sicuro il momento più bello, calcisticamente parlando.

«Avevo 19 anni, mister Guidolin mi portava spesso in panchina. Era un grande Parma: c’erano Crespo, Biabiany, Bojinov, Mirante… Quel giorno non me lo dimenticherò. Avessi avuto la testa e la fame di adesso, forse avrei potuto fare una carriera diversa. Ma sono giovane ancora, adesso di anni ne ho 28 e credo di potermi giocare ancora delle opportunità importanti. Anche tornare nel professionismo, perché no? L’Union è la piazza giusta per rilanciarmi».

Ci aiuti a chiarire il grande dubbio di questi giorni. Ma qual è il suo ruolo? I siti d’informazione non aiutano.

«Trequartista è il preferito, perché mi piace mandare in porta i compagni, cercando di dare qualità all’azione. Poi posso agire da esterno offensivo appunto, all’occorrenza anche da mediano».

Tuttofare, dunque. Già domenica potrà dare il suo contributo.

«Sto cercando di prendere la migliore condizione, perché allenarsi senza giocare è difficile. Ad ogni modo quando servirà, sarò pronto». —



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