Pellegrina, una passione divisa fra calcio e musica

Il giocatore del Comelico gira anche l’Europa con la band raggae The young tree «Sarebbe dura se dovessi scegliere, per ora cerco di fare bene entrambe»

SANTO STEFANO DI CADORE. Quanti sin da piccoli sognano una vita tra calcio e musica? Maurizio Pellegrina non è più un bambino, ma un giovane ragazzo che a dicembre compirà 31 anni, ma che sta ancora vivendo il suo sogno.

Il centrocampista attualmente in forza al Comelico è uno dei senatori della squadra per esperienza e per livello di gioco certamente di categoria superiore. Ma oltre al pallone Pellegrina ha un’altra grandissima passione, quella per la musica reggae, che l’ha portato nel recentissimo passato a esibirsi con la sua band su palcoscenici internazionali e a collaborare con grandi artisti del settore.



Quando è nato in te l’amore per il calcio e per la musica?

«Sono due passioni che coltivo da sempre e che sono nate in me fino da bambino. Con il calcio sono stato abbastanza fortunato e diciamo che sono andato fin da subito sul concreto, mentre con la musica sto emergendo in questi ultimi anni».

Partiamo proprio dalla musica. Raccontaci un po’di questi ultimi due anni e del nuovo progetto di cui fai parte.

«Sono appunto due anni che faccio parte di una band con altri ragazzi friulani. Siamo i “The Young Tree”, il gruppo nasce ad Udine e in tutto siamo sei musicisti che suonano musica reggae e dub. Nel 2016 abbiamo prodotto un album intitolato “Seed” che ha avuto un discreto successo. Siamo riusciti a collaborare con artisti grossi e conosciuti in Italia nel nostro genere. Insieme alla band partecipo a festival e concerti live in Italia ed in tutta Europa. Ora abbiamo in cantiere il secondo album».

Cosa ti ha dato e cosa ti dà la musica?

«Non avrei mai pensato di entrare in un progetto del genere e di riscontrare tutto questo successo. Ovviamente non è un lavoro a tempo pieno, ma ci dedico gran parte delle giornate. L’ultimo anno è stato sicuramente il più bello. La più grande soddisfazione è stata collaborare con Bunna, il cantante leader degli Africa Unite, top band nel nostro paese e non solo. Poi suonare a Berlino e in Repubblica Ceca è stato a mio parere indescrivibile».



Lasciamo un attimo la musica e parliamo di calcio. Hai avuto una lunga e movimentata carriera in squadre di livello sin dalle giovanili.

«Ho iniziato a giocare sin da ragazzino con il Comelico e con il San Pietro, visto la vicinanza da casa. Sono passato poi con il Calalzo Pieve Antelao e con la juniores dell’Auronzo, prima di arrivare a giocare con la Beretti del Belluno. Avevo già esordito in prima squadra con il San Pietro e con l’Auronzo, poi dopo l’anno passato nella Beretti dei gialloblù ho ricevuto la chiamata dal Cavarzano. Sono andato a giocare in Promozione con la squadra bellunese, ho giocato in Eccellenza con il Tricesimo per poi tornare ancora a Cavarzano. Negli ultimi anni ho calcato i campi del campionato carnico e adesso sono tornato al Comelico».

Quali sono stati i momenti più belli della tua vita calcistica?

«Devo dire che sono stato fortunato nel mio percorso calcistico. Senza dubbio la lettera di convocazione ricevuta per andare in ritiro con la Beretti del Belluno è qualcosa che mai dimenticherò visto che mi ha permesso di confrontarmi contro squadre di grosso calibro. Sono delle esperienze stupende e indelebili, devo anche ricordare la recente vittoria della Coppa Dolomiti con il Comelico lo scorso anno che ci ha permesso di giocare questa stagione in Seconda categoria».



“Certi amori non si scordano, fanno giri immensi e poi ritornano”, ed eccoti di nuovo qui con il Comelico. Cosa ti aspetti da questa stagione?

«Vedo che in squadra c’è molto entusiasmo. Al di là delle sconfitte e di quant’altro spero che questo duri e che il gruppo che abbiamo creato resti sempre unito nelle difficoltà. Siamo positivi e vogliosi e quando abbiamo perso sul campo non abbiamo mai perso la dignità. Sarebbe un bel traguardo raggiungere la salvezza».

Calcio o musica. Se fossi costretto a fare una scelta, cosa preferiresti?

«Tra le due è davvero dura scegliere. Il calcio lo amo e lo pratico da sempre mentre la musica è una parentesi importante soprattutto in questo momento, me le tengo tutte e due».

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