Perissinotto sincero: non ci sono i soldi per il Belluno in Lega Pro

BELLUNO. Pres, ci andiamo in Lega Pro? La conquista della finale playoff da parte del Belluno fa sorgere spontanea la domanda, che non può essere rivolta che al numero uno di Piazzale della Resistenza Gianpiero Perissinotto, che insieme al tutto il cda gialloblù sa bene quali sono i costi per affrontare il professionismo.
Sia chiaro, prima di tutto il Belluno dovrà vincere in casa del Campodarsego, non un compito facile, ma Corbanese e compagni in tutta la stagione hanno dimostrato di potersela giocare contro chiunque e la vittoria di domenica in casa dell’Este, che nell’intera stagione aveva perso una sola volta tra le mura amiche, conferma che la missione è possibile.
Presidente, ipotizziamo di vincere a Campodarsego, poi cosa succede?
«Ci godiamo la vittoria. Battute a parte, per avere la possibilità di essere ripescati bisogna presentare la domanda e credo anche consegnare una cifra considerevole (500 mila euro, ndr) e questo fa subito capire che non è una cosa a cui possiamo pensare in questo momento. Inutile girarci intorno, è meglio essere oggettivi, in questo momento non siamo attrezzati per affrontare la Lega Pro, che ha dei costi davvero insostenibili. Pensiamo a toglierci tutte le soddisfazioni che possiamo in questo momento, ma la domanda non si farà. Personalmente, per come sono fatto io, preferisco vincere sul campo e guadagnarmi la promozione, non essere ripescato».
Che budget servirebbe per affrontare la Lega Pro?
«Non saprei, non azzardo una cifra, sicuramente servirebbe l’attuale budget, moltiplicato per tre o addirittura per quattro. In questo momento stiamo lavorando per rafforzare il settore giovanile e per ampliare le strutture a nostra disposizione».
Secondo lei arriveranno mai i soldi necessari per fare il salto?
«Me lo auguro, ogni anno siamo alla ricerca di nuovi sponsor che possano entrare nella nostra famiglia e darci una mano. È ovvio che per salire servirebbe l’entrata di uno sponsor davvero importante. La volontà di migliorare però c’è. Per preparare una Lego Pro ci vogliono anni, se no rischi che l’avventura finisca male. Bisogna evitare l’errore che abbiamo fatto in passato, dopo la retrocessione dalla serie C2 c’è stato il rischio del fallimento. In quel momento ci siamo guardati in faccia e abbiamo tirato fuori ognuno il portafoglio per salvare la società. Stiamo pagando ancora oggi quell’errore commesso più di 10 anni fa. Non è un caso che molte società, una volta retrocesse, falliscano. Tempistiche per provare il salto? Impossibile dare una data in questo momento».
Il campo sintetico si farà?
«Stiamo parlando con il Comune e proprio venerdì abbiamo un incontro con l’assessore allo sport per continuare le trattative. Mi è stato detto che c’è la disponibilità per portare avanti il progetto, ma dobbiamo vedere dove si potrà fare. Abbiamo bisogno di migliorare e aumentare le strutture, il prossimo anno avremo due squadre nuove, gli Allievi e i Giovanissimi sperimentali».
Domenica il Belluno è risuscito a espugnare uno dei campi meno battuti di tutto il girone.
«Contro l’Este abbiamo fatto la partita perfetta, i ragazzi e il mister sono stati davvero bravi. Il primo tempo abbiamo contenuto gli avversari mentre nel secondo abbiamo giocato solo noi, loro hanno tirato una volta in porta mentre il nostro portiere non è mai stato impegnato. Il passaggio del turno è meritato, visto oltretutto che avevamo tre assenze importanti davanti come Duravia, Acampora e Farinazzo, mister Vecchiato aveva una formazione quasi obbligata. E adesso? Ci vediamo a Campodarsego».
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