Pradetto volante nella Maratona di Francoforte

Il cadorino (primo azzurro) migliora il suo tempo ed è 39°, Sacchet bene nonostante un risentimento
FRANCOFORTE. Da Venezia a Francoforte, Fabrizio Pradetto non tradisce. Dopo la grandissima prestazione dello scorso anno, al debutto sui 41.195 chilometri, alla Venice Marathon, evento che corse in 2h27”53”, ieri il poliziotto cadorino ha offerto una prestazione di eccellenza alla Mainova Frankfurt Marathon: 2h24’24”. Un riscontro cronometrico che gli è valso il 39° posto assoluto, primo degli atleti italiani.


Alla gara tedesca, manifestazione di alto livello (l’ etiope Kitata Sura Tola ha vinto in 2h05’50” nonostante le forti folate di vento), Pradetto è stato un orologio: ha infatti corso la prima metà gara in 1h12’09 e la seconda in 1h12’15. «Sono contentissimo», esordisce il trentacinquenne di Lozzo (anche se ora vive a Valle di Cadore). «Innanzitutto, ho migliorato di tre minuti e mezzo il tempo di Venezia. E poi sono stato regolare, correndo la prima e la seconda metà gara con lo stesso tempo. È stata una maratona dura: per il vento e anche perché dal quindicesimo al trentesimo chilometro ho avuto problemi allo stomaco. Sono stato bravo a resistere e dal trentacinquesimo in poi sono andato davvero bene. Mi sono preparato sei mesi per questa maratona e i sacrifici sono stati ripagati».


«Avevo intenzione di chiudere con Francoforte il discorso maratona», dice ancora il portacolori del Gs La Piave 2000. «Ma visto il risultato, potrei farne un’ altra».


Sfortunata, invece, la prova di Lucio Sacchet (Ana Feltre), che aveva percorso lo stesso cammino di avvicinamento alla maratona di Francoforte, sotto la guida di Jhonny Schievenin. «Fino al 33.mo chilometro Lucio ha fatto gara parallela a Fabrizio», spiega Schievenin. «Poi un problema all’inguine lo ha rallentato e ha chiuso in 2h34’06” (104.mo, secondo italiano
ndr
). Peccato, perché Lucio, come Fabrizio, aveva fatto un ottimo percorso di avvicinamento».


Al via di Francoforte c’era anche il feltrino Manuel Cominotto (Esercito), fermatosi però poco prima della mezza maratona.


Per quanto riguarda il podio, monopolio dell’ Etiopia con, nell’ordine, Shura Tola Kitata, vincitore quest’anno della maratona di Roma e primo ieri con il personale di 2h05’50”, Kelkile Gezahegn (2h06’56”) e Getu Feleke (2h07’46”).


La gara in rosa è stata vinta dalla keniana Vivian Cheruiyot in 2h23’35” davanti alle etiopi Yebrgual Melese (2h24’30”) e Meskerem Assefa (2h24’38”). Decimo posto per Anna Incerti: la siciliana delle Fiamme Azzurre, campionessa europea nel 2010, ha chiuso con il tempo di 2h32’11”.


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