Premio a Bortolini, anima e il cuore della Canottieri
BELLUNO. Vent’anni di Canottieri. La storia personale di Alvise Bortolini racconta di tanto, tanto calcio a 5. Nel 1998 fondò assieme ad un gruppo di amici la squadra di futsal del capoluogo.
Ma nessuno, allora, avrebbe forse mai immaginato quali risultati sarebbero stati raggiunti nel corso degli anni. In tutto sommato breve tempo, ecco la conquista dei campionati nazionali, la vittoria della Coppa Italia di serie B all’allora palaghiaccio e soprattutto via via il riconoscimento come piazza storia della disciplina in Italia.
Ci sono stati pure momenti duri, di sicuro. Eppure la Canottieri ha resistito, iniziando a lavorare sul proprio settore giovanile. I
l prossimo anno sarà storico: quattro squadre iscritte nei vari campionati (under 19, 17, 15 e 13). E allora sorride il numero uno, che però oggi ha un altro motivo per guardarsi alle spalle e ripensare a quanto avvenuto in questi decenni. A Roma, infatti, verrà premiato nel corso della cerimonia di consegna delle benemerenze nazionali sportive.
Un traguardo di assoluto prestigio e senza dubbio meritato. Eppure, come nel suo stile, c’è poca voglia di protagonismo e invece forte desiderio di dedicare il riconoscimento a quanti lo hanno affiancato, stagione dopo stagione.
«Lo voglio infatti estendere a tutta la società, partendo da quelli della prima ora. Cito ogni persona passata per di qui, con una menzione particolare che mi sento di rivolgere a Michele Faggioli, un grandissimo presidente capace di orientare la nostra attenzione verso gli aspetti del sociale».
Una famiglia nel calcio a 5, i Bortolini. Il fratello Alessio è stato fondatore, giocatore ed ora allenatore della Canottieri. Alessandro, suo figlio, viene indicato come uno dei talenti più promettenti del vivaio. Ma come si fa a resistere nel tempo nonostante le sempre maggiori difficoltà?
«Non è facile. In questi giorni ha chiuso una realtà come la Luparense, il club più titolato d’Italia. Ogni anno devi ripartire e costruire qualcosa di nuovo, e questo costa fatica. Abbiamo avuto cocenti delusioni, ma pure grandi soddisfazioni. E adesso il nostro motore sono i giovani. Stiamo tentando di costruire il futuro di questo sport pure a Belluno. Poi chiaro, la prima squadra rappresenta sempre il maggior motivo di attrazione per tifosi e media».
La Giesse Canottieri 2018-2019 a che punto è?
«Ci stiamo muovendo, nei prossimi giorni potremmo avere delle novità. Un grazie va ai nostri sponsor che ci danno una mano, alcuni da tantissimo tempo, ed in particolare a Giesse per aver continuato a credere nel nostro progetto».
Oggi a Roma, oltre alla benemerenza a Bortolini, sarà consegnata anche quella a Stefano Bona della Pizzocco.
Mentre sabato 30 giugno sarà la volta delle benemerenze regionali: per la provincia di Belluno c’è Gabriele Luisetto dello Schiara.
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