Prou-Maneada borgata regina a Lozzo
LOZZO. Son tornate le Borgate di Lozzo e davvero se ne sono accorti tutti quanti. Il sapore della rivalità paesana, il colore di un luogo che lo distingue da un altro, il rumore dei canti, dei cori, della folla. Rumori e colori chiaramente distinti da borgata in borgata prima, mescolati nell’unico e intenso sentimento lozzese che per la preparazione, la riuscita e le conseguenze dell’evento è tornato ad ardere nei cuori di un luogo che sa rendersi diverso dagli altri. Vince il Prou-Maneada, i biancazzurri che portano il nome della contrada storica, le terre alte, il posto in cui alcuni dei ritmi secolari della vita di paese esistono ancora. Lo fa grazie al 2-0 nella finale con il Giouda in un epilogo che ha chiuso una competizione dal fascino struggente.
Terzo arriva il Medavila, che si aggiudica la finalina per il podio ai calci di rigore con il Laguna. Mentre le semifinali avevano visto prevalere il Prou-Maneada per 3-0 sul Laguna, e il Giouda 2-1 ai tempi supplementari sul Medavila dopo lo 0-0 nei regolamentari. Gara, quest’ultima, che davvero ha riportato alla ribalta le memorie di antiche rivalità dove il contenuto emotivo ha dominato lo svolgersi della gara.
Mancavano da cinque anni le borgate, e sono tornate in grande stile. Perché il paese si è sentito coinvolto. C’erano tutti: bambini, famiglie, anziani. Anche i meno giovani hanno potuto rivedere quello che un tempo teneva in piedi la tradizione di un’intera comunità. È proprio questo il messaggio che più di ogni altro passa da questa giornata ma da un po’ tutto il periodo di avvicinamento all’evento: esiste sempre un modo per rinnovarsi e guardare avanti, ma senza commettere l’errore di ricordarsi quale davvero è la tua origine, le tue tradizioni, il modo con cui la tua comunità sa stare al mondo. Non per nulla il trofeo (biennale consecutivo) è dedicato a un uomo che nel paese di Lozzo ha lasciato traccia, ha lasciato un ricordo piacevole nella mente di tutti: Mario d’Italia. Tutta la sua famiglia era presente nella giornata delle gare.
Competizione che comunque è durata settimane, nelle goliardate di piazza, e soprattutto nella serata di venerdì con la sfilata per le vie di Lozzo con i rappresentati di ogni borgata a ostentare la propria bandiera. Stendardi veri e propri quelli realizzati con i colori della borgata e gli stemmi, che portano al loro interno il disegno di una fontana presente nella contrada stessa. La gente è apparsa sui balconi, nei giardini, sulle porte di casa per accompagnare giocatori e simpatizzanti scesi in strada. Lozzo c’è e si sente.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi