Quelle mitiche telecronache di De Zan
Raccontò il Giro dal 1955 al 2000, con toni sempre pacati e competenti

Adriano De Zan con Saronni e Moser
BELLUNO
. «Gentili signore e signori buongiorno», con queste parole Adriano De Zan inaugurava le sue leggendarie telecronache dalla linea del traguardo del Giro, del Tour, delle grandi classiche. E' stato la voce della Rai al Giro, entrando in tutte le case degli italiani, dal 1955 al 2000, tranne un breve periodo, dal 1993 al 97, in cui la corsa rosa venne trasmessa dalle reti Mediaset e raccontata dal figlio Davide De Zan. Ha seguito nella sua carriera di giornalista quaranta Giri d'Italia e più di trenta Tour, ma è stato anche conduttore della Domenica sportiva. Indimenticabili le filastrocche con i nomi dei ciclisti pronunciati con il suo inconfondibile timbro, che poi sono rimaste nell'immaginario collettivo, «parte una fuga con Bitossi, Baronchelli, De Vlaeminck, Battaglin» e via a snocciolare nomi, numeri di maglia, distacchi. Ha saputo raccontare il ciclismo con la giusta misurazione, mai con toni trionfalistici, sempre con una rara, rarissima umanità, che consentiva al telespettatore di entrare nella corsa, conoscere il ciclista in fuga, apprezzarne lo sforzo. Indimenticabili i duetti con Gianni Mura, a discutere di vini e formaggi francesi in quelle prime lunghe tappe pianeggianti del Tour de France, che altrimenti avrebbero annoiato e non poco. Struggente la cronaca di quella maledetta quindicesima tappa del Tour, quando, il 18 luglio del 1995, Fabio Casartelli perse la vita in discesa, sul Portet d'Aspet. Adriano De Zan raccontò quei momenti drammatici come se avesse perso un figlio, perché per lui tutti i ciclisti erano un po' dei figli. Lui che era stato amico di Coppi, raccontò con straordinaria maestria la vittoria di Marco Pantani al Giro e al Tour del 98, con quell'attacco nella nebbia sul Galibier. Persona di spirito, mai banale, viene ricordato anche per un curioso e simpatico episodio accaduto al Giro di Toscana del 78, quando l'operatore della Rai riprese solo l'arrivo del gruppo, bucando la solitaria vittoria di Giuseppe Perletto. De Zan convinse Perletto a scendere dal palco, risalire in bici e ripetere per la televisione l'arrivo a braccia alzate, che poi fu mandato in onda al telegiornale. (gi.pe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video