Ripa Fenadora, la salvezza è matematica
ABANO TERME. Non è più fatal Abano. Sul campo che ancora mette i brividi ai tifosi neroverdi, dopo l'assurda finale play-off di ritorno qualche anno fa in Eccellenza, l'Union trova la terza salvezza di fila. Così, dallo spogliatoio che allora aveva visto lacrime e silenzio, stavolta escono solo cori e festeggiamenti.
A dirla tutta, doveva succedere un cataclisma perché la squadra di Lauria venisse costretta ai play-out. Niente di tutto questo è avvenuto e non tanto per il pareggio un po' sofferto in terra padovana, quanto per i risultati confortanti dagli altri campi.
Dopo il rinnovamento estivo non era semplice, soprattutto per i tanti cambiamenti a livello di rosa, e ci si poteva attendere qualsiasi verdetto. Invece, con i normali alti e bassi, è finita benissimo e ci sarà pure la soddisfazione di giocarsi l'ultima stagionale in completa tranquillità contro la Luparense. Come si suol dire, tanta roba.
Certo, va detto che lo spazio per i festeggiamenti si ha solo a match concluso. Perché prima i feltrini se la devono sudare contro la squadra di Zeman junior, ampiamente salva da un paio di turni. Non regalano niente i termali, andando vanno vicini al gol più volte rispetto agli ospiti. L'impatto sul match non è dei più sereni per il team Union che deve spedire in panchina l'acciaccato Guzzo e in tribuna lo squalificato Campagnolo.
Dei due tridenti, quello più dinamico è di certo il padovano. Gnago centralmente è una furia, sui lati Rampin e Fusciello combinano quello che vogliono. Un'incursione dello stesso Gnago costringe il Ripa al fallo dal limite: punizione di Ballarin e traversa piena. Il problema è che il centrocampo fa poco filtro e i veri pericoli al portiere ospite li porta solo uno scatenato Santi. Scaranto dice no un paio di volte a Rampin ma un po' a sorpresa passa l'Union alla mezz'ora: delizioso invito profondo di Gjoshi per Santi che davanti al portiere non sbaglia. Riprende coraggio l'Union che però dà sempre l'impressione di soffrire quando l'Abano accelera. Il pari arriva però quando non se lo aspetta nessuno. Il cross basso al 3' della ripresa di Fusciello non viene trattenuto da Scaranto e così Rubiano ringrazia, complicando le cose ai neroverdi ospiti. Ha un grosso pallone Santi, ma la sua conclusione quasi a tu per tu con Rossi va out di centimetri. Uno degli ultimi sussulti è il palo al 10', in posizione di fuorigioco non ravvisato, colpito da Longhi. Nel frattempo spazio per il ritorno in campo di Malacarne al posto di Salvadori. Più tardi fuori anche un inconcludente Savi per Cibin e, a sorpresa, pure Santi che lascia il posto a Mason. Il match non ha più nulla da dire, se non una punizione centrale ben deviata da Scaranto. I 3’ di recupero sono solo attesa per un'altra D conservata e che il prossimo anno sarà difesa dalla nuova Union Feltre. Ma questa è un'altra storia.
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