Rui è giudice arbitro tra i pro: «Mi occupo degli allenatori»

Il giudice sportivo bellunese risolve le controversie sorte tra i mister e le loro società: «Uno dei casi più interessanti quello tra Rossi e Levski Sofia»

BELLUNO. Il giudice sportivo diventa giudice arbitro. Le due cariche non sono collegate, anche perché si tratta di due pianeti diversi dello stesso sistema calcio: Andrea Rui è un rappresentante bellunese nella Lega professionisti di serie B e C. L’avvocato del foro di Belluno è chiamato a risolvere le controversie, che possono nascere tra allenatori e società di calcio. Si va dagli esoneri, agli ingaggi, ai premi non corrisposti e ai fallimenti.. Nei contratti dei professionisti, esiste la clausola compromissoria, che impedisce di rivolgersi alla giustizia ordinaria, per trovare una soluzione alle controversie, a meno che non ci sia un’autorizzazione precisa e allora la parola passa al giudice arbitro: «Me l’ha chiesto Luca Perdomi, un collega di Genova , che è anche consigliere della Federcalcio Servizi srl», spiega Rui, «ho accettato volentieri, naturalmente. Il mio ruolo di giudice dilettanti è servito al massimo come curriculum, ma i due ruolo sono del tutto indipendenti. Mi occupo di allenatori, che hanno qualcosa da ridire nei confronti della società di appartenenza, per questo siamo collegati all’Aiac, l’Associazione italiana allenatori calcio, il cui presidente è Renzo Ulivieri».

Rui è spesso in viaggio, il che significa che c’è lavoro. Non mancano i casi da esaminare, a seconda della categoria di appartenenza: «È un’esperienza molto interessante, che dà modo di crescere dal punto di vista professionale. Nel caso della serie B, la sede competente è Milano, mentre per la serie C si va a Firenze, nella zona della stazione ferroviaria. Ci sono diverse società in difficoltà in tutta Italia, con le quali gli allenatori devono confrontarsi, a quel punto entriamo in scena noi, che abbiamo il compito di decidere sul contenzioso».

Non per fare pubblicità a un organo federale e penalizzare gli esperti di diritto sportivo, ma è un dato di fatto che ci possa essere un risparmio economico: «Non stiamo molto simpatici agli esperti e questo posso capirlo, ma facciamo quello che dobbiamo fare e garantendo il massimo impegno».

Capita anche che ci si occupi di casi internazionali, che riguardano mister italiani: «Uno degli ultimi è stato quello del divorzio tra il Levski Sofia e l’allenatore Delio Rossi, dopo l’eliminazione nel primo turno preliminare di Europa League per mano del Vaduz, la squadra della capitale del Liechtenstein». —



 

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