Schiara, doppietta da urlo. Il Ponte guarda al derby

Sommavilla e la vittoria della Coppa: «Merito del gruppo, c’era una pazzesca voglia di vincere». De Bona: «Ora voglio la Seconda»  

BELLUNO. Fine maggio 2017. Semifinale playoff in casa contro il Comelico, dunque due risultati su tre a disposizione. Va male, passano i biancoverdi e in quel di Tisoi i giorni successivi sono parecchio duri. A quel punto, però, smaltita una cocente delusione, la società rialza la testa, riparte da Stefano Sommavilla in panchina e da gran parte di quel giovane gruppo, con qualche innesto, soprattutto di ragazzi provenienti dal vivaio Cavarzano. Parte lì la stagione trionfale dello Schiara, culminata domenica con la promozione in Seconda e giovedì sera con la conquista della Coppa Dolomiti. Meglio di così era impossibile.

Sulla partita contro i granata Sommavilla ha le idee chiare. «Sfida combattutissima, non a caso parliamo di prima e seconda in classifica che quasi certamente saliranno a braccetto. Si è decisa con gli episodi, come spesso accade in una finale tra l’altro disputata dopo una stagione parecchio dispendiosa. Nel nostro caso specifico, abbiamo dovuto sempre vincere le ultime sei partite, in modo da provare a tenerli dietro. Già domenica ad Auronzo eravamo stanchi, però il gruppo ha dimostrato una voglia di vincere pazzesca, specie dopo la delusione della passata stagione».

Ponte a testa alta. Sul fronte sconfitti, a caldo la delusione è tanta. Più di un giocatore prova però a spronare da subito i compagni, perché in fondo la Seconda Categoria può ancora arrivare. Certo, vincere la Coppa avrebbe significato ripescaggio quasi certo, ma in caso di vittoria domani nel derby con i Coi de Pera si potrà festeggiare lo stesso, un anno dopo la retrocessione dalla Seconda. L’allenatore Luca De Bona sottolinea cosa non ha funzionato. «Innanzitutto non si è visto calcio, e mi dispiace. Credo che Castion non fosse il campo adeguato a una finale, specie considerando le dimensioni molto ridotte. Quelle due tre volte in cui siamo riusciti a partire con l’uno - due si sono viste cose interessanti, peccato non averlo potuto fare maggiormente. Detto ciò, lo Schiara ha sfruttato le sue caratteristiche, soprattutto quelle fisiche, mentre noi faticavamo a trovare il guizzo lì davanti. D’altronde ci mancavano alcuni giocatori, anche se chi era a disposizione ha dato il massimo. Ci è mancata un po’ di furbizia e miglior gestione di alcune situazioni, con lo Schiara dimostratosi più pronto a giocare questa finale. Adesso però pensiamo al decisivo derby».

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