Schiocchet a muso duro. «Me ne frego delle critiche. Io il calcio lo vedo così»
L’impegno casalingo di campionato domenica con il San Vendemiano quarto in classifica, la trasferta di mercoledì (pomeriggio) in terra veronese a Pastrengo per gli ottavi di Coppa. E un modo di vedere e fare calcio che difende a spada tratta, anche da qualche critica proveniente dall’interno dell’ambiente. Tiziano Schiocchet non le manda certo a dire. L’allenatore del Longarone Alpina è una sorta di fiume in piena, nel difendere i suoi calciatori.
«Sono contento della forza morale che sta nascendo all’interno del nostro gruppo. E per me il vero calcio è proprio questo. Perché le qualità tecniche sì contano, ma se non si è squadra, non ottieni risultati».
Di sicuro il club gialloblù al momento li sta ottenendo. È primo in campionato, con un punto di vantaggio sullo Schiara e quattro sul San Martino Colle e lo stesso San Vendemiano. In Coppa invece è l’unica bellunese rimasta in corsa. E come stabilito ieri dal sorteggio, si giocherà l’accesso ai quarti di finale in casa dei veronesi del Pastrengo.
«Per me è una soddisfazione ricevere ogni settimana la stretta di mano da parte di Romano Fontana, fondatore dell’Alpina. Stiamo dimostrando di non essere la rosa di figurine come si è voluto erroneamente far credere quest’estate. Sto al contrario allenando ragazzi veri ed autentici, in cui poi si tolgono le soddisfazioni anche i più giovani. Io a 60 anni potrei anche fregarmene di chi critica, ma è il mio di fare calcio e ormai non lo cambio. D’altronde risultati nel passato ne ho ottenuti. Sta crescendo una forza morale notevole al nostro interno e se a qualcuno, anche in dirigenza, non piace come giochiamo, pazienza. Io come esempio prendo Pioli del Milan. Era certo andasse via a fine campionato nel 2020, eppure fin da subito guarda che unità di intenti si è creata e dura tutt’ora…».
Insomma, il Longarone Alpina ha voglia di continuare a vincere, qualsiasi sia la competizione.
«Tra infortuni e squalifiche qualcuno ci manca. In Coppa ad esempio andremo da loro privi degli squalificati Waffo, Rimoldi e Pongan. Ma nessun problema o paura, anzi. Testa alta, tutti uniti e giochiamocela lo stesso».DAPO
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