Scot: «Le prossime tre sfide saranno decisive per il Keralpen»

Il tecnico del Keralpen è ambizioso e pensa alla serie B: «Questo gruppo la meriterebbe»
Il Keralpen
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BELLUNO. La voglia è quella del primo giorno. L’entusiasmo pure. Antonio Scot è al Keralpen da dieci anni, ma il legame è sempre più forte.

«Il rammarico che abbiamo è quello di aver perso qualche punto in avvio del girone d’andata - dice il mister - Purtroppo è arrivato un ko in casa del Bassano e un pari in casa. Partire con già cinque punti da recuperare non è semplice. Era però previsto che ci fosse qualche difficoltà iniziale. Abbiamo fatto qualche cambiamento, come per esempio la promozione in prima squadra del portiere Stragà. Poi si sono aggiunti un paio di infortuni alla Borsoi e alla Bristot, l’addio della Chierchia per motivi di studio. Chiaramente ci voleva un minimo assestamento».

«Abbiamo perso la supercoppa per un soffio», prosegue Scot, «ma poi siamo andati in crescendo. Merito anche del lavoro fatto in estate, grazie al preparatore Andrea Da Poian».

Il Keralpen, con Scot alla guida, ha sempre veleggiato nelle prime posizioni facendo anche il pelo alla promozione diretta. Anche quest’anno la squadra bellunese non vuole di certo tirarsi indietro.

«Vogliamo sempre provare a fare il massimo. Conosco queste ragazze e conosco il loro potenziale. Secondo me, saranno decisive le prime tre partite in cui avremo un paio di scontri diretti. Ospiteremo da noi il Bassano, andando poi a Padova. Due squadre diverse, con le prime che puntano più sulla qualità, mentre le patavine hanno la loro forza sul piano fisico e sono pure molto ciniche. Però, se riprendiamo con la stessa condizione, mentale e atletica, con cui abbiamo chiuso l’andata direi che possiamo fare buoni risultati».

La serie B spaventa?

«Sinceramente direi di no. Le due squadre promosse lo scorso anno stanno facendo molto bene. Questo gruppo, opportunamente integrato, potrebbe togliersi delle soddisfazioni. Il gap più importante da colmare è quello fisico più che tecnico».

L’importanza del settore giovanile. Di sicuro aiuto è la presenza della formazione primavera, che permette di coltivare le calciatrici del futuro.

«Ogni anno inseriamo qualche ragazza. Adesso ne abbiamo anche da Domegge, Santo Stefano di Cadore perché in quelle zone ci sono giocatrici interessanti. È importante la collaborazione a tutto campo, anche con il mio vice Mastel e il mister della primavera Cruzzola».

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