Sedico già in forma, annientata l’Albaluna

Il derby finisce 3-1 per il Giesse, che cresce dopo aver perso il primo set e batte un Feltre troppo timido e in rodaggio
FELTRE. Una sconfitta che risuona come una sentenza: 3 a 1 e tutti sotto la doccia. Il Sedico si aggiudica il derby di Coppa Veneto distruggendo un’Albaluna che ha saputo reggere solo nel primo set, sprofondando nel secondo e nel terzo per poi risorgere nel quarto parziale. Ma ciò che non convince nella squadra di Carpene è l’aspetto caratteriale di alcuni suoi membri, obiettivamente giovani ma sui quali il coach dovrà lavorare a lungo, considerando che il campionato di serie D è ormai alle porte e visto che il proseguimento del cammino in coppa, dopo la seconda sconfitta consecutiva è a forte rischio. La prossima gara infatti sarà in trasferta nella tana del Limana, che di sicuro non farà sconti.


Il pubblico alla Luzzo è quello delle grandi occasioni, pronto a sostenere l’esordio stagionale casalingo dell’Albaluna di Carpene, che disegna una squadra la cui cabina di regia è affidata alla new entry Ferigo, proveniente come la compagna Deborah Scarton dalle fila del Trichiana. Ferigo disputa una buona partita, diversamente da Scarton, che appare non al meglio della condizione fisica e a volte troppo svagata, come gran parte della squadra. L’Albaluna tuttavia inizia il primo set giocando bene. Capitan Zannin regala ai tifosi l’illusione che all’Albaluna bastino lei e Faoro a sopperire agli adii di Mares e di Gasparini.


Dall’altra parte mister Pavei sceglie per il suo Sedico una formazione votata all’attacco, affidandosi a Fant e soprattutto a De Faveri, che gioca un match a tratti superlativo, senza mai perdere lucidità nei momenti clou, protetta alle spalle da Lazzarin che varia sempre in zona 5 e 6 con buon dinamismo.


Fin dall’inizio del primo set la partita sembra volgere al meglio per la squadra di casa che parte forte con i missili imprendibili di Zannin, abile nel superare il muro avversario che si alza in ritardo: l’Albaluna si porta sull’11-6 prima di farsi rimontare dal Sedico, che dà battaglia con De Faveri riportando la situazione in parità. Le ragazze di Carpene vanno spesso in confusione quando hanno un buon margine di vantaggio e incassano senza reagire, lasciando praterie tra la prima e la seconda linea, tanto da far infuriare Carpene. Il ritmo è alto, la squadra ci crede e combatte punto su punto fino ad affondare il Sedico grazie a Faoro (25-22).


Il secondo set dell’Albaluna è ai limiti del ridicolo, tanto da ammutolire i tifosi sugli spalti: la squadra gioca con paura, sparendo da campo. Il Giesse nel frattempo sistema il muro e la ricezione facendosi valere a servizio con Casagrande e Fant e annichilendo l’Albaluna, che recupera qualche punto ma che si sveglia solo sul 16-24, troppo tardi, prima che De Barba la condanni.


Nel terzo set Carpene fa turnover totale buttando nella mischia tutte le seconde linee. Si rivede Natalone, assieme alle giovani Masia e Schiavo, tradite dall’emozione. In poco tempo l’Albaluna si ritrova sotto 13-3, per poi sparire dal campo senza nemmeno provare a combattere. Nel quarto la squadra ritorna in vita e decide di darsi da fare: dentro i più forti e non si molla niente. 4-4, 11-6, 15-15: Zannin si carica la squadra sulle spalle, ma la situazione di parità non si schioda. Gli errori sono continui da ambo le parti: sul 23 pari il Sedico trova però le energie insperate e chiude il match con Casagrande.


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