Sette medaglie bellunesi alla gara di taekwondo

Spes arena affollata per il campionato internazionale Open che ha visto sfidarsi ben 850 atleti
gian paolo perona- perona- toprneo arti marziali
gian paolo perona- perona- toprneo arti marziali

BELLUNO. Una festa. Di sport, atleti, pubblico. È stata un successo la seconda edizione del campionato internazionale Open di taekwondo, che si è svolto alla Spes arena sabato e domenica. 850 atleti, provenienti da otto paesi (Italia, Svizzera, Austria, Slovenia, Croazia, Albania, Lussemburgo e San Marino) si sono sfidati per accaparrarsi una medaglia. Sette sono finite al collo di ragazzi e ragazze bellunesi.

Grazie al centro taekwondo di Vittorio Veneto, che ha organizzato la manifestazione alla Spes arena, questo sport si può infatti praticare anche in città. Erano una quindicina i bellunesi impegnati in gara. Ha vinto la medaglia d’oro Nicodemo D’Auria (esordienti A, cinture bianche e gialle), hanno invece conquistato l’argento Denis Schena (Esordienti A -27 kg cinture verdi-blu) e Lucia Zallot (Cadette B -27 kg cinture gialle-verdi). Bronzo, invece, per Maria Mesaros, che ha gareggiato nella Esordienti B. Sabato sono andati a medaglia anche Carlo Albino D’Auria, Lucia D’Auria e Matteo Raspa.

Sabato sui tappeti si sono affrontati gli atleti delle categorie Junior e Senior, dai 15 ai 35 anni. Ieri invece è toccato ai più piccolini (Esordienti e Cadetti), dai 5 ai 14 anni, che hanno affollato la Spes arena.

A livello di società, la coppa è andata al centro taekwondo di Rozzano (Milano), che ha conquistato il maggior numero di podi: tredici ori, otto argenti e sei bronzi. Secondo Genova, a seguire Tirol e i Black hawks di Musile di Piave.

Soddisfatto il presidente della scuola di Vittorio Veneto, Eros Piccin: «I risultati sono stati superiori a quelli dell’anno scorso, il movimento sta crescendo anche nel Bellunese e questa gara lo dimostra».

Gli fa eco l’assessore allo sport Biagio Giannone, che ha premiato tutti gli atleti andati a podio: «Grazie alla presenza degli atleti, delle loro famiglie e dei tecnici abbiamo riempito tutti gli alberghi, i bed and breakfast e anche i posti letto dell’ospitalità diffusa di tutta la città, e fino a Longarone e Feltre. Manifestazioni come questa creano un bell’indotto per le città che le ospitano».

A gara appena conclusa, Giannone guarda già al futuro: «Il prossimo anno sarebbe bello organizzare i campionati italiani Cadetti», conclude. «Anche se il numero di atleti partecipanti è inferiore (circa 600), la manifestazione dura quattro giorni, quindi l’indotto potrebbe essere notevole. Senza contare che questo campionato viene seguito anche da Rai sport. Per la città sarebbe una bella occasione di promozione. Ci stiamo lavorando».

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