Sfuma di un soffio la medaglia ai Mondiali, ma la Specia c’è sempre
che cede solo all’ultimo giro
nella prova riservata alle U23.
Nella categoria Elite
la Marchet chiude invece 30ª
LES GETS (FRANCIA)
Dopo l’argento nella gara a squadre, arriva la medaglia di legno nel cross country.
Per Giada Specia, tricolore under 23, dai Mondiali di Les Gets arriva la conferma di quella solidità che costituisce una delle doti più rilevanti della ragazza feltrina, una delle realtà più interessanti del panorama italiano e internazionale delle ruote grasse.
Sui sentieri francesi ieri è arrivato il quarto posto per l’atleta di Pedavena.
Quarta al mondo, tanta roba davvero.
Anche se l’amaro in bocca resta dal momento che Giada fino al suono della campana dell’ultimo giro occupava la terza posizione.
È stata una gara da protagonista la sua: peccato il cedimento nel finale che non le ha permesso di salire sul podio come invece era accaduto qualche giorno fa nel team relay.
A dominare la scena è stata la francese Line Burquier (dominatrice anche della Coppa del mondo, pur al primo anno tra le Under 23) che si è imposta con 43” di vantaggio sull’olandese Puck Pieterse e con 59” sulla danese Sofie Pedersen.
Quarta la Specia con un ritardo di 1’51” mentre a completare la top five è stata la tedesca Ronja Blochlinger, in scia alla feltrina.
Ieri, nella località dell’Alta Savoia, ha gareggiato, nella prova Elite, anche Giorgia Marchet: la feltrina di Anzù, all’esordio iridato in categoria, ha portato a termine la propria fatica in 30ª posizione. Anche in questo casa a mettere d’accordo tutta la concorrenza è stata la Francia: vittoria per Pauline Ferrand Prevot sull’elvetica Jolanda Neff e sulla statunitense Haley Batten.
In campo maschile, festa azzurra tra gli Under 23 grazie a Simone Avondetto. Il piemontese è stato in testa fin dalle prime battute, resistendo ad uno dei favoriti, il cileno Martin Vidaurre Kossmann, leader di Coppa del mondo.
Simone è passato a condurre dopo metà gara dopo aver distanziato il transalpino Mathis Azzarro e lo stesso Kossmann. A questo punto è iniziata la sua corsa in solitaria che ha portato alla vittoria iridata. «Sono incredulo: sono campione d’Europa e ora anche campione del mondo» così il neo campione iridato, «durante la gara, appena ho preso un po’ di vantaggio ci ho voluto provare. Ora mi godo i festeggiamenti e la prossima settimana l’ultima prova di Coppa del mondo».
La gara Elite maschile, infine, ha visto il successo di Nino Schurter: l’elvetico, che si è imposto sullo spagnolo David Valero Serrano, ha conquistato il decimo titolo iridato della carriera. Ottima anche in questo caso l’Italia che, grazie al goriziano Luca Braidot, conquista la medaglia di bronzo.
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