Signoretto dice addio alla panchina della Ztll

Prima categoria. «Cerco nuovi stimoli e spero di darne anche alla società con questa decisione»
ztll-cavarzano, derby di 1 categoria
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MEL. Un addio in tutta tranquillità, senza nessun rancore e con l’augurio di migliorare. Finisce dopo sei anni l’avventura dell’allenatore Alex Signoretto sulla panchina della Ztll.

Un’avventura che era iniziata con la promozione in Seconda categoria e proseguita con tornei in cui i suoi ragazzi avevano anche sfiorato la Promozione, quando una maledetta serie di infortuni aveva frenato la corsa dei rossoazzurri.

«Cerco dei nuovi stimoli - dice Signoretto - e spero di darne dei nuovi anche a questa società. Ringrazio tutti i dirigenti e i giocatori che mi hanno seguito in questi sei anni. Arrivato in prima categoria, il mio progetto era quello di fare un campionato di un buon livello. Ci sono riuscito solo in parte, arrivando sempre comunque alla salvezza, ma per raccogliere dei risultati ci sono sempre delle componenti da mettere in conto».

La società è stata avvisata ieri mattina, i giocatori lo sanno già dal gruppo whatsapp della squadra e sentiranno la sua decisione direttamente dalla sue parole, prima dell’allenamento di questa sera. Un allenamento molto triste dopo la morta di Hanna, la sorella di Luca Ackon

«Per me Luca è come un figlio, lo seguivo fin da quando giocava al Belluno. È un ragazzo molto sensibile e educato, mi spiace davvero molto quello che è accaduto».

Ritornando all’addio, Signoretto dice che «si tratta solo di stimoli personali. Ne ho parlato con Floris Vedana, non ci sono altre offerte in ballo. Spero che anche la dirigenza possa ripartire con maggior entusiasmo, trovando anche un ricambio per il presidente Giuliano Tonon, che è dimissionario da un po’. Io al suo posto vedrei molto bene una figura come Floris Vedana. È molto preparato e l’ho sempre avuto come riferimento. Ma non so se possa accettare. L’ossatura della squadra è buona, anche se qualche elemento più esperto non so più se riuscirà a dare un apporto importante, per motivi di lavoro. Un giocatore bravissimo come Davide Salvador, ad esempio, gestisce un bar ed è molto limitato negli allenamenti».

I momento più belli e quelli più brutti di questi sei anni?

«Beh, diciamo che il primo anno è stato fantastico. Volevo riprendere a giocare dopo l’infortunio e mi hanno convinto ad allenare. Vincemmo il campionato all’ultima giornata. Nonostante tutti quegli infortuni anche il torneo dove eravamo primi e siamo calati nel ritorno è stato esaltante. La cosa brutta è che non siamo riusciti a ripartire quest’anno con un altro piglio. Auguro al mio successore di fare molto bene con questa società».

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