Sommariva, l’incubo delle avversarie

C femminile. Otto gol in due giornate per il bomber del Keralpen, che in estate è riuscito a trattenere la giocatrice
BELLUNO. Ad un certo punto le avversarie hanno tentato di fermarla con provocazioni e falli. Anche perché altrimenti non riuscivano proprio a contrastare la sua forza d’urto. Ma ormai Sandra Sommariva aveva bucato la porta della Virtus Padova cinque volte. Sì, avete letto bene: cinque volte, che unite alle tre della prima giornata portano il totale dei gol segnati a otto. E così, a fine partita, la super bomber del Keralpen ha scritto un post – frecciatina sul proprio profilo facebook “Questo pomeriggio mi è stato detto “non sai giocare a calcio” . Peccato che ne ho fatti solo 5, e la mia squadra ha vinto 6-0. C’è chi parla e non conclude nulla, e c’è chi tace e conclude”.


«Ad un certo punto», racconta la Sommariva, «hanno provato a “demolirmi” con calcioni e parole, ma ormai i cinque gol erano fatti… Non ho capito il motivo di tali atteggiamenti, visto che non c’erano trascorsi particolari in passato. Vabbè, la migliore risposta è stata il campo».


Ma avrebbe mai pensato di ricominciare il campionato segnando così tanto?


«No no, così come non era ipotizzata una partenza del genere di squadra. Il cambio allenatore, il numero non elevato di giocatrici… Eppure è andata meglio di quanto immaginassimo».


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«All’inizio forse avevamo un po’di timore della novità. Poi però abbiamo visto che non ci sono state grosse rivoluzioni a livello di gioco. Questo ha permesso di far fruttare al meglio la coesione nello spogliatoio. Forse Scoccia rispetto alla guida tecnica precedente lavora meno sul piano mentale, lasciando più libertà d’azione. Ma in fondo la stagione scorsa eravamo partite per provare a vincere il campionato, mentre stavolta senza nessun obiettivo. Anzi, prima arriva la salvezza meglio è».


Considerato che è stata tra le protagoniste della quasi promozione in serie B, immagino qualche telefonata in estate le sia arrivata.


«Quattro, ad essere precise. Il Villorba in C, ma soprattutto Pordenone, Vicenza e Vittorio in B. Devo dire che la proposta di quest’ultima l’ho valutata parecchio. Però poi ho pensato all’impegno maggiore da sostenere in termini di tempo e distanza, a cui si è unito il timore di non essere all’altezza della serie superiore, sia fisicamente che mentalmente. Ho quindi deciso di restare, ma da parte mia e loro la porta è rimasta aperta. L’anno prossimo vedremo come andranno le cose».


Per concludere, la “gemella” Daniela Pomarè aveva annunciato il ritiro in estate. Ma intanto ha giocato sia all’esordio che con il Padova.


«È venuta a darci una mano in queste due occasioni. Può anche essere non ci sia più più per il resto della stagione. Io non le faccio pressioni, però domenica mi ha confidato che l’appetito vien mangiando… quindi staremo a vedere».


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