Stefania Constantini. «Super concentrata per le Olimpiadi di Pechino»
L’atleta di Cortina si sta preparando alle gare di febbraio.
Gareggerà con Amos Mosaner nella specialità del doppio misto
IL PERSONAGGIO
«In effetti, mi sento l’ambasciatrice di Cortina 2026». A raccontarlo con un sorriso è Stefania Constantini. Ma è difficile darle torto, a pensarci bene. Neanche studiandolo a tavolino il curling poteva contare su una promozione migliore in ottica dei Giochi di Milano – Cortina. Disciplina che, tra poco più di quattro anni, vedrà il campo di gara situato proprio allo stadio Olimpico di Cortina. Nel frattempo, fra un mesetto circa a Pechino ci saranno la nazionale maschile e quella del doppio misto. E proprio il doppio avrà come rappresentante femminile la Constantini. In squadra con Amos Mosaner ed allenata dalla bellunese Violetta Caldart, la ragazza classe 1999 del Curling Club Dolomiti andrà alla ricerca di un piazzamento di prestigio, o magari di una medaglia.
Difficile stabilire a tavolino un possibile traguardo, in quanto il “double mix” tende a sfuggire alle logiche dei pronostici. In verità, Stefania avrebbe potuto partecipare alle Olimpiadi pure con la nazionale femminile. Il torneo Preolimpico però è risultato beffardo: quinto posto e niente ingresso nelle quattro posizioni che avrebbero dato alle azzurre l’opportunità di disputare il playoff. Fosse arrivata la qualificazione, in quel di Pechino si sarebbero recate anche altre due cortinesi: Giulia Zardini Lacedelli e Marta Lo Deserto. Peccato, davvero.
Stefania, essendo terminato un paio di settimane fa, partiamo proprio dal Torneo Preolimpico. Uno scontro diretto vi è stato fatale.
«Ammetto che è stata dura accettare l’eliminazione. I primi giorni l’amarezza ti accompagna e fatichi a scrollartela di dosso. Tre partite sono state perse contro le favorite, ossia Giappone, Scozia e Corea del Sud. Il vero dispiacere riguarda la quarta sconfitta contro la Lettonia, nella prima giornata di gare. Quel risultato ci ha di fatto imposto di vincere all’ultima giornata contro le scozzesi. Ci eravamo riuscite all’Europeo, ma è stata una circostanza quasi unica. Loro stavolta erano davvero in forma, infatti abbiamo perso 8-1. Abbiamo concluso il girone a pari punti con la Lettonia. E lo scontro diretto non ci ha premiate. Poi ai playoff sarebbe stato difficilissimo nulla da dire. Ma di certo ce la saremmo giocata».
Eravate una delle nazionali più giovani. E non bisogna dimenticare che venivate dalla già ottenuta qualificazione al mondiale di marzo in Canada.
«Infatti vi è la soddisfazione di essercela giocata. Abbiamo del potenziale, penso si sia visto soprattutto nelle sfide più alla portata. Il nostro è un percorso appena cominciato ma stiamo già conseguendo buoni risultati. Questo torneo Preolimpico ci dà quell’esperienza da portare nel nostro zaino, in vista dei prossimi impegni: il più immediato, ossia il Mondiale, mentre a lungo raggio si ragiona in ottica 2026».
Tu a Pechino però ci sarai comunque. Pronta?
«Sono concentrata al massimo. Adesso assieme al compagno di squadra Amos Mosaner, svolgeremo un torneo internazionale in Svezia, poi a gennaio avremo dei camp di allenamento. In seguito, partenza verso la Cina, perché nella notte italiana tra il 2 e il 3 febbraio esordiremo contro gli Usa».
Chi sono le sfidanti e qual è il programma?
«Si concentra tutto all’inizio di febbraio. Affronteremo nell’ordine Usa (ore 2.05 italiane) e Svizzera (7.05) giovedì 3, Norvegia (1.35) e Repubblica Ceca (6.35) venerdì 4, Australia (7.05) e Gran Bretagna (13.05) sabato 5, Cina (7.05) e Svezia (13.05) domenica 6 ed infine il Canada (2.05) lunedì 7. Sempre tra lunedì 7 e martedì 8 sono in programma le semifinali e le due finali. In mezzo, nel pomeriggio italiano di venerdì 4, è in programma la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Alla quale, ovvio, non vedo l’ora di partecipare. Già mi immagino l’emozione di sfilare assieme a tutti gli atleti italiani con le varie nazioni del mondo».
Qual è la vostra aspirazione in termini di risultati?
«Comincio con una considerazione: giocare con un atleta del valore di Amos è davvero una grande opportunità a mia disposizione. È un atleta di livello internazionale, fortissimo e completo sotto ogni punto di vista. Io spero proprio ci sia l’occasione di puntare ad un bel traguardo. Rispetto al curling maschile e femminile tradizionale, il doppio misto assottiglia le differenze tra le nazionali top e quelle meno quotate. Per questo è difficile collocarsi in un’ideale griglia di partenza».Gianluca Da Poian
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