Super Giada Specia in Portogallo: bronzo Europeo nell’U23

La pedavenese chiude non distante dal duo olandese che ha dominato la prova. 

«È la prima medaglia di questo livello: ho lavorato sodo, in gara ho stretto i denti»

Ilario Tancon
Il podio di ieri in Portogallo con Giada Specia al terzo posto
Il podio di ieri in Portogallo con Giada Specia al terzo posto

ANADIA (PORTOGALLO)

Anche l’ultima giornata dei Campionati europei di mountain bike di Anadia (Portogallo) regala grandi soddisfazioni all’Italia e al movimento bellunese delle ruote grasse.

Ieri, infatti, l’atto conclusivo della rassegna continentale ha visto gli azzurri centrare due medaglie Under 23: l’oro con il piemontese Simone Avondetto e il bronzo con la pedavenese Giada Specia.

Con questi due allori la pattuglia guidata dal commissario tecnico Mirko Celestino si conferma al secondo posto del medagliere, dietro alla Svizzera e davanti all’Olanda. Per gli azzurri due ori (Avondetto e Gaia Tormena), due argenti (Giorgia Marchet e Team Relay) e un bronzo di Specia appunto.

A questi si sommano i quarti posti di Lucrezia Braida, Marco Betteo e Valentina Corvi. La gara donne è stata dominata dall’Olanda che è salita sul primo gradino del podio con Puck Pieterse e sul secondo con Fem van Empel (52” il distacco), con Specia terza a 1’35”. L’Italia ha impreziosito il bilancio di giornata con il sesto posto della bergamasca Sara Cortinovis. Si è trattato di una prova dallo svolgimento piuttosto lineare con Pieterse che già dal primo giro si è messa in testa creando un margine tra se e le avversarie che si è via via dilatato. Specia ha lottato anche per l’argento, ma al quarto giro Van Empel è riuscita a guadagnare un margine, conservandolo fin sul traguardo. Nel frattempo, la ragazza di Pedavena ha controllato il possibile ritorno della danese Sofie Pedersen, giunta 20” dietro di lei.

«L’Europeo era uno dei miei grandi obiettivi di stagione», così Giada al traguardo, «era importante saper gestire anche le avversarie, stringendo i denti e tenendo a bada il rientro della danese. Per me è la prima medaglia di questo livello. Ho passato un intero mese al Pordoi per prepararmi in altura. Un grande sacrificio, ma il risultato ha ripagato. Ringrazio i compagni che mi sostenevano lungo tutto il percorso, è anche grazie a loro che ce l’ho fatta. Sono felice e ora guardo con nuove motivazioni ai Mondiali che si terranno in Francia, a Les Gets, a fine agosto. Darò il meglio di me. Mi sento serena e mi sto preparando con impegno».

In campo maschile, Simone Avondetto era il favorito e ha tenuto fede al pronostico. Il piemontese, studente in Ingegneria meccanica, ha controllato per i primi due giri, aprendo il gas all’inizio del terzo e andando poi a vincere in perfetta solitudine. Al secondo posto il britannico Charly Albridge che nel finale si è avvicinato ed ha chiuso a 10” , e lo svizzero Janis Baumann, a 21” .

«Una bellissima giornata in una gara dura. L’importante era fare subito la differenza», queste le parole del neo campione d’Europa, «essere campione è una soddisfazione enorme e voglio dedicare l’oro a tutti quelli che ci sono stati durante il percorso di preparazione. Dietro alla medaglia c’è tantissimo lavoro. Grazie a tutti».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi