Tre bellunesi al via in Svezia per i 100 anni della Vasaloppet. «Un onore ci abbiano scelto»

Sono i cesiolini Ornella Mortagna e Mauro Vaccari e l’agordino William Da Roit
Ornella Mortagna e Mauro Vaccari
Ornella Mortagna e Mauro Vaccari

Tre bellunesi saranno al via il 12 febbraio in Svezia allo “Jubileumsvasan” per i 100 anni della “Vasaloppet”, la manifestazione di sci di fondo su lunga distanza (maratona sciistica) più importante al mondo.

Per i pochi che non la conoscono, è un percorso di 90 chilometri da Sälen a Mora, nella regione della Dalarna (Svezia) che ricalca la prima edizione storica. Si tratta della più vecchia, più lunga e più grande gara di sci di fondo del mondo. Nacque nel 1922, ispirandosi al percorso che il futuro re Gustavo Vasa aveva compiuto nel 1520.

I partecipanti saranno solo 139, il medesimo numero che si presentò al via alla prima edizione e dovranno tutti indossare attrezzatura ed abbigliamento risalente agli anni ’20. A tagliare il traguardo della prima edizione fu Ernst Alm da Norsjö, che ancora oggi è il più giovane vincitore della gara.

Tre gli italiani in gara, tutti bellunesi: Ornella Mortagna e Mauro Vaccari entrambi di Cesiomaggiore e William Da Roit, il panettiere di La Valle Agordina.

La Vasaloppet svedese fa parte della Worldloppet Ski Federation, una serie di gare di sci di fondo su lunga distanza.

«L’anno scorso, tra i vari progetti legati ai festeggiamenti per i 100 anni dalla prima corsa c’era la possibilità di essere selezionati per la gara storica 2022 attraverso l’invio di un curriculum, una foto e una motivazione valida», afferma Ornella Mortagna, «io ho inviato una foto di quando avevo partecipato alla marcialonga storica, sottolineando che sarei andata solo se fosse stato prescelto anche Mauro Vaccari».

Quella che sembrava una cosa fatta quasi per gioco di lì a qualche mese si trasformò in un invito a partecipare da parte degli organizzatori, con grande sorpresa ed entusiasmo da parte dei tre bellunesi.

«Tra i 139 partecipanti ci sono campioni olimpici discendenti di coloro che hanno fatto la prima edizione, non mi capacito ancora che mi abbiano scelto», sorride la Mortagna, «una delle regole è che bisogna gareggiare con sci degli anni ’20, trovarli non è stato semplice. È stata un impresa. Li ho trovati a Belluno da Tonino Zampieri, un collezionista che purtroppo è mancato recentemente e che mi promise di prestarmeli per l’occasione. Il suo sogno, che i suoi familiari stanno portando avanti, è di aprire per le Olimpiadi di Cortina un museo della storia degli sci dalle origini ai giorni nostri. Perfino i cineasti austriaci si erano rivolti a lui per realizzare un film d’epoca».

La Mortagna fa parte dell’Enal Sport Villaga di Feltre (storico sci club nato nel 1946) sta ultimando i preparativi in vista dell’imminente viaggio in Svezia.

Attorniata da paesaggi meravigliosi, la fatica della gara verrà facilmente dimenticata grazie all’enorme quantità di spettatori, che tifano lungo tutto il percorso, incitando anche l’ultimo dei partecipanti. L’arrivo a Mora, tra l’entusiasmo del pubblico che accompagna i partecipanti fino al traguardo, rimarrà sicuramente impresso nella memoria.

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