Una cintura nera a sessantotto anni
BERGAMO. Conquistare la Cintura nera, il più ambizioso traguardo nel mondo del judo, all’età di sessantotto anni è possibile. Ci è riuscita Mariagiovanna Pasa, in forza al Judo Lentiai. La campionessa ha ottenuto «un risultato di grandissimo pregio frutto – commenta la sua stessa società – di una determinazione che ha stupito tutti. È la dimostrazione vivente che l’età e gli acciacchi (Mariagiovanna, infatti, ha un pacemaker) non sono un limite se lo spirito è abbastanza forte».
Il Judo Lentiai, dunque, festeggia nuovi importanti successi. L’associazione lentiaiese ha partecipato all’annuale Taikai internazionale a Bergamo. Ha aderito ad un seminario con alcuni maestri inglesi e bielorussi. Alcuni allievi hanno potuto affrontare gli esami di Jujutsu, l’antica arte marziale dei Samurai giapponesi, di fronte al caposcuola Akiyoshi Yasumoto, giunto appositamente dal Giappone per l’evento. Yasumoto, 82 anni, è l’ultimo erede di una famiglia di Samurai che vanta le proprie origini nel settimo secolo giapponese. Il maestro continua a viaggiare per tutto il mondo per trasmettere la conoscenza dell’antica arte della Scuola dello spirito del Salice. Anche Francesco Zuccolotto e Marisa Giorgianni, oltre a Mariagiovanna Pasa, hanno affrontato con successo gli esami di Shodan (cintura nera).
Michela Dal Magro, poi, insegnante di judo, ha superato l’esame di Sandan (terzo Dan) e ha ricevuto il grado di Shoden No Maki, ovvero la certificazione di essere entrata a far parte della “famiglia”, un privilegio che viene concesso dal Soke (caposcuola) alle persone più meritevoli per capacità tecnica e dedizione alla diffusione della scuola. Il riconoscimento è stato ufficializzato attraverso la consegna di un “makimono”, oggetto artistico e storico di grande valore simbolico. (n.p.)
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