«Uno scudetto inaspettato e perciò più bello»
ALLEGHE. Quella che si chiude ufficialmente lunedì di Pasqua è stata una stagione da incorniciare per Alessandro Fontana. Il giovane condottiero della Kanguro Alleghe Hockey, prima di guidare le civette al bis tricolore in B, aveva conquistato, da giocatore del San Tomaso, il secondo titolo consecutivo nel campionato agordino. Significativa doppietta personale.
«Il successo da giocatore è meglio lasciarlo perdere», dice lui, «quello con l’Alleghe non era invece preventivato e forse anche per questo ha un sapore particolare. Abbiamo affrontato la stagione con molti cambiamenti rispetto al campionato precedente e senza troppe aspettative. Con il passare delle settimane la squadra è cresciuta ed ha acquistato consapevolezza. Siamo riusciti a giocare diverse belle partite anche se abbiamo avuto dei momenti di difficoltà. Tutti i ragazzi, non solo i giovani, ma anche quelli più esperti, sono cresciuti molto durante il campionato. Nei play-off (che l’Alleghe ha disputato senza sconfitte: 8 vittorie su 8, ndr) siamo arrivati all’apice. Per noi era importante confermarci per mantenere vivo l’interesse per l’hockey alleghese. Siamo orgogliosi di esserci riusciti».
Gara 2 e gara 3 di finale sono state di altissimo livello. Quando c’è stata la svolta della vostra stagione?
«In finale abbiamo fatto bene, ma anche in precedenza abbiamo giocato buon hockey. Dopo un periodo di difficoltà, nell’ultima d’andata di regular season abbiamo battuto il Como e la settimana successiva abbiamo colto una gran vittoria con la capolista Merano. Lì il gruppo si è reso conto che poteva andare lontano e confermare lo scudetto».
Ci spieghi le “mosse” di schierare Manuel De Toni terzino e cinque attaccanti di ruolo sul ghiaccio?
«All’inizio eravamo un po’ corti in difesa e Manuel, dall’alto della sua esperienza e capacità, era il giocatore che mi dava maggiori garanzie per il ruolo di terzino. I risultati sono stati ottimi. Detto che Manuel ha giocato terzino tutta la stagione, in superiorità volevamo poter sfruttare il tiro dalla blu di Alberto Fontanive. Come terzino ha fatto qualche cambio anche Diego Fontanive perchè ci siamo trovati con pochi giocatori nel ruolo. Ma tutti sono stati molto bravi».
I giovani fanno sperare...
«Erwin Martini è quello che abbiamo coccolato di più perchè piò diventare un buon giocatore. E’ cresciuto tanto e con lui anche Giovanni Benvegnù tanto che, in linea con Diego Fontanive, hanno dimostrato di potersi confrontare contro ogni avversario. Anche Luca De Toni ha fatto bene; forse da lui mi attendevo di più, ma non bisogna dimenticare che veniva dall’U18 e può migliorare ancora molto».
Adesso quale futuro?
«Bella domanda. La speranza è quella di poter tornare in A trovando i giusti sostegni. Il ritorno in massima serie porterebbe problematiche non solo di budget, ma anche di giocatori perchè non tutti sarebbero disponibili e qualcuno non è ancora maturo per il salto. Certo la A rimane un obiettivo per tutti noi».
Roberto Bona
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