Varettoni fuori dai venti sulla Saslong
Qualche punto è arrivato per Silvano Varettoni. Dopo il ventisettesimo posto di Lake Louise, ieri sulla Saslong Silvano Varettoni ha chiuso in ventiquattresima posizione la libera di Coppa del Mondo vinta dallo statunitense Steven Nyman con 31 centesimi di vantaggio sul norvegese Kjetil Jansrud e con 1”15 sull’altoatesino Dominik Paris.
Il forestale di Borca si è piazzato appena dietro Christof Innerhofer. Qualche punticino che smuove la classifica generale ma che non lascia granché soddisfatto “Varetta”.
«Forse volevo fare troppo e così ho sbagliato troppo. Ero galvanizzato dal buon ottavo posto delle prove di mercoledì ma, si sa, in prova si è sempre più tranquilli. Volevo fare bene a ho commesso qualche errore nella parte alta e qualche altro errore ai Ciaslat. E alla fine ho rimediato 2”79 da Nyman. Oggi c’è il superG, mi auguro davvero di fare meglio di quanto fatto in discesa».
Ieri i bellunesi che si sono lanciati dal cancelletto dell Saslong erano due. Oltre a Varettoni, classe 1984, c’era anche Emanuele Buzzi, di dieci anni più giovane. Sappadino, forestale anche lui, Buzzi era all’esordio assoluto in Coppa del Mondo. È partito con il pettorale numero 61 e ha chiuso 50°, a 5”36 da Nyman. Si è lasciato dietro l’altro giovanissimo della pattuglia azzurra, Paolo Pangrazzi (53° a 6”03).
«È andato abbastanza bene questo esordio in Coppa del Mondo», spiega il ventenne campione italiano Giovani di superG. «Fino a metà gara mi sono difeso poi ho commesso qualche errore. La tensione? Un po’ c’era, ma neanche troppa perché pressioni addosso non ne avevo. Volevo godermela e ci sono riuscito».
Positiva è stata anche l’accoglienza dei compagni di nazionale. «Mi hanno fatto l’ “in bocca al lupo” e qualcuno mi ha raccontato del suo di esordio. Un bel clima quello del gruppo azzurro. Spero di poterlo rivivere a breve, dopo Natale, nell’altro appuntamento con la libera di Coppa in Italia, quello di Santa Caterina Valfurva. Vedremo se mi ci porteranno».
Il Ghedo. In Val Gardena c’era anche Kristian Ghedina. Con la giacca della squadra croata, il Ghedo era a bordo pista sì come tecnico ma anche come una sorta di ospite d’onore: è lui, infatti, il recordman di vittorie sulla Saslong: quattro successi, come gli austriaci Franz Klammer e Michael Walchhofer.
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