Vecchiato affronta il passato «Dobbiamo battere il Trento»

Il Belluno debutta oggi alle 16 al Polisportivo con l’ex squadra del proprio mister «Un po’ di emozione c’è ma sarà importante qualificarsi anche per i nostri tifosi»

BELLUNO

Non è tipo da restare sveglio la notte, Roberto Vecchiato. Ma un po’ di emozione, come ammesso anche da lui stesso, lo sta accompagnando. Belluno - Trento di oggi è d’altronde la sua partita. Alle 16, nella gara secca del primo turno, ritroverà il Polisportivo, la sua casa, la sua gente. Di fronte invece, per non farsi mancare nulla, la propria ex squadra.

Aveva lasciato Belluno nell’estate 2017 proprio per andare a Trento. Obiettivi ambiziosi, voglia di primeggiare. Era andata però male: risultati che non arrivavano, le difficoltà del girone lombardo e così via. A novembre l’esonero. Alla fine quel Trento si è salvato, ma solo dopo un altro cambio di allenatore e la rivoluzione sul mercato dicembre. Forse tutte le colpe di quella situazione non erano sue.

Debutto 2.0 nel Belluno proprio contro le Aquile gialloblù. Hai voglia a non pensare al destino… Ad ogni modo, lei nei loro confronti ha sempre avuto parole di stima e rispetto. «Ed è vero, non ho alcun fastidio nel trovare subito una squadra con la quale ho pure giocato un paio di anni. Mi sarebbe piaciuto l’anno scorso le cose venissero fatte come quest’anno. Per carità, è stata pure responsabilità mia. Detto questo, l’unica cosa importante oggi è che il Belluno passi. Ci teniamo, perché è la prima davanti ai nostri tifosi e andare avanti è sempre piacevole».

Passando ai vostri avversari, cosa ci puoi dire anche dopo aver visto il preliminare con il St. Georgen?

«La squadra è forte, compatta, costruita bene e soprattutto senza tanti proclami. Il profilo utilizzato è senza dubbio più equilibrato, ma ciò non toglie che in mezzo e davanti abbiano enormi potenzialità. In campo sanno essere equilibrati, umili e bravi nel sfruttare ogni errore dell’avversario. Ecco, dovremo essere bravi noi a non commetterne».

Finalmente una partita ufficiale, o no?

«E al solito nasconde curiosità ed insidie. Mi aspetto delle buone cose, al pari di alcune difficoltà. Normale al 1 settembre. Ad ogni modo, negli aspetti in cui saremo carenti dovremo sopperire con un giusto atteggiamento».

Zigon unico assente? Già pensato a come sostituirlo?

«È l’unica defezione sicura. Per il resto abbiamo una rosa competitiva e, se anche sembrano avere caratteristiche diverse, gli altri attaccanti devono sapersi muovere e adattare a più situazioni».

Come ha visto Pellicanò? Lo vede motivato, dopo due anni difficili?

«Paolo non ha certo perso entusiasmo e quant’altro. In più sta bene fisicamente».

Pozzato o Burignana tra i pali? Sarà una scelta definitiva?

«La mia intenzione è portarli ad un rendimento alto e poi alternarli, come già fatto in passato con Schincariol - Solagna e Solagna - Brino. Se hai due giovani bravi, non è giusto perderne uno per strada».

Emozionato?

«Sarei matto se non lo fossi”. Del resto, è la sua gara. —



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