Vittozzi, mirino puntato sulle Olimpiadi in Corea

Inizia la Coppa del mondo, ma si pensa già a Pyeongchang. La sappadina dei Carabinieri non nasconde le ambizioni
BMW IBU WORLD CUP PURSUIT 10 KM WOMEN E 12,5 KM MAN. Lisa Vitozzi (ita) Anterselva 23/01/2016
BMW IBU WORLD CUP PURSUIT 10 KM WOMEN E 12,5 KM MAN. Lisa Vitozzi (ita) Anterselva 23/01/2016
ÖSTERSUND . Domenica prenderà il via la Coppa del Mondo 2017-2018 del biathlon e Lisa Vittozzi si presenta ai nastri di partenza con una consapevolezza e una determinazione che fino a poco tempo fa non aveva. O, meglio, che probabilmente non palesava con la sicurezza che dimostra ora.


Nel mirino di Lisa ci sono le Olimpiadi, il «sogno coltivato fin da bambina», e proprio dai Giochi inizia la chiacchierata con la ragazza dei Carabinieri. Non fa proclami, Vittozzi. Non sarebbe nel suo costume. Ma punta diritto verso la Corea: i Giochi di Pyeongchang rappresentano il clou della stagione e una pietra importante nella costruzione di una carriera.


Lisa ci arriva forte di ormai tre anni in Coppa del Mondo, tre stagioni che l’hanno vista crescere molto e che l’hanno vista salire sul podio di Mondiali (bronzo in staffetta nella finlandese Kontiolahti a marzo 2015) e di Coppa (bronzo individuale nell’inseguimento, sempre a Kontiolahti, nel marzo scorso). La due volte iridata giovanile, insomma, è cresciuta. Lo testimoniano non solo i risultati ma anche l’atteggiamento. Non fa proclami, ma ha un piglio che non le conoscevamo, Lisa.


«La stagione 2017-2018 non può che avere un unico obiettivo, vale a dire le Olimpiadi», esordisce Vittozzi. «È da aprile che lavoro e lavoriamo per Pyeongchang: la preparazione è andata bene, non ho avuto intoppi di sorta e guardo all’appuntamento coreano con fiducia. Non vedo l’ora di vivere i Giochi, sono il mio sogno fin da quando ero piccola».


C’è una gara che hai segnato in rosso nel programma di Pyeongchang?


«So di poter fare bene in tutte le gare. Credo di avere le possibilità di fare bene ovunque a livello individuale, ma credo anche che l’Italia abbia delle belle carte da potersi giocare in staffetta».


Già, l’Italia: siete una bella realtà
.


«Sì, siamo un bel gruppo, sia in ambito maschile sia in ambito femminile. E la scorsa stagione abbiamo raccolto molto meno di quello che era nelle nostre possibilità».


Quella che inizia domenica è ormai la tua quarta stagione tra le Seniores. Che bilancio puoi fare del tuo cammino fin qui
?


«Sento di essere cresciuta e spero che questa crescita possa avere un riscontro tangibile in pista. Ho lavorato molto e penso positivo: dovrei cominciare a raccogliere dopo tanto seminare. Certo, occorre migliorarsi continuamente. Inseguire e inseguire la perfezione».


Domenica si parte per una stagione che, comunque, non propone solo i Giochi. Il test nella sprint dello scorso fine settimana a Sjusjøen – Norvegia – è stato confortante: sei arrivata decima e prima delle azzurre
.


«Si parte da Östersund, la località svedese che da tradizione apre il circuito. Spero di partire ingranando subito la marcia giusta. In questi anni ho sempre faticato nelle prime gare di stagione e la pista di Östersund, in particolare, è sempre stata ostica per me. Quest’anno spero di invertire la rotta e di riuscire a fare delle gare discrete fin dall’inizio. Spero anche di riuscire ad essere costante tutto l’anno, evitando gli alti e bassi che mi hanno caratterizzato fin qui».


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