«Volevo questa medaglia ero partita per vincere»

La sappadina è al settimo cielo. «Il ricorso della Germania e la lunga attesa è stata una mazzata, per fortuna che poi tutto si è risolto al meglio»

PYEONGCHANG (COREA). La medaglia è arrivata e Lisa Vittozzi se la gode tutta. Da anni lavorava intensamente per questo obiettivo e ieri lo ha centrato, salendo sul podio della competizione più importante, l’evento sogno di tutti gli atleti. Dopo quelle iridate giovanili, i podi di Coppa del mondo e quelli mondiali, ecco la medaglia olimpica.

«Volevo a tutti i costi la medaglia e sono partita per vincere», commenta Lisa. «Al giro finale ho dato tutta me stessa, sapevo di potercela fare: sono convinta delle mie potenzialità. Da due anni a questa parte il mio obiettivo era partecipare alla staffetta mista e ci sono riuscita, centrando un risultato importante. È stato bello gareggiare insieme ai miei compagni, è stato bello salire sul podio insieme. L’attesa per il verdetto dei giudici dopo il ricorso della Germania? È stata una mazzata ma poi tutto si è risolto per il meglio e la gioia è immensa».

«È stata dura davvero perché quando Windisch è arrivato al traguardo eravamo sicuri del bronzo e volevamo festeggiare, ma abbiamo dovuto aspettare 35 minuti per capire se fossimo veramente noi i terzi classificati» aggiunge Lukas Hofer.

«Il risultato di squadra è sempre importante, non solo per gli atleti ma per tutta la federazione. Se poi è mista lo è ancora di più, anche perché sta prendendo sempre più valore questa disciplina». «Per quanto riguarda la mia gara», dice ancora l’altoatesino «sono riuscito a fare bene al poligono e sono stato veloce, mentre sugli sci ero un po’pesante ma ho raggiunto l’obiettivo, cioè consentire a Dominik di essere con primi per potersi giocare la medaglia».

«Ero davanti a Peiffer e la regola dice che chi è davanti decide la linea. Peiffer ha ammesso che avrei vinto lo stesso, ma mi ha detto che avrei potuto risparmiarmi quella manovra», spiega Dominik Windisch. «Ovviamente ho usato un po’di strategia ma ero nella posizione corretta, quindi giustamente la commissione ci ha dato ragione. Preoccupato? Certamente, ma solo perché ci si giocava una medaglia. Dedico il bronzo a Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer perché hanno fatto un’Olimpiade pazzesca e non avevano ancora conquistato il podio: se lo meritano».

«Sono partita con Dahlmeier e voleva farmi tirare senza darmi il cambio, ma le ho detto di andare davanti lei perché ci stavano per recuperare le avversarie che erano nelle retrovie» afferma Dorothea Wierer. «All’arrivo allo stadio invece, sono stato io a “sfruttarla” e farmi un po’più furba mentre al poligono ho sbagliato per eccesso di foga. A Sochi non eravamo favoriti, mentre ora siamo consapevoli della nostra forza ed è stata una riconferma. Sappiamo che siamo una bella squadra anche per la staffetta femminile: sarà fondamentale il tiro e mi piacerebbe vincere la medaglia anche con le donne». (i. t.)

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