Wiggins in motoslitta sulle Tre Cime
TRE CIME DI LAVAREDO. Welcome Sir. Sarà un fine settimana sulle Dolomiti per Bradley Wiggins, il britannico vincitore del Tour de France 2012 e grandissimo favorito del Giro 2013.
In Italia per il Giro del Trentino che si svolgerà la prossima settimana, “Wiggo” approfitterà per compiere alcune ricognizioni sulle strade delle tappe più significative della corsa rosa del prossimo maggio. In particolare, domenica, effettuerà un sopralluogo su quella che è una delle tappe più difficili e che, posizionata come è nella penultima giornata di gara, potrebbe risultare decisiva.
È la Silandro - Tre Cime di Lavaredo, 202 chilometri tra Alto Adige e Veneto con ben cinque gran premi della montagna: nell’ordine Costalunga, San Pellegrino, Giau, Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo. Wiggins e il clan Sky, tempo permettendo, dovrebbero arriva sul San Pellegrino in concomitanza con la Pizoladana delle Dolomiti, per poi spostarsi fino a Misurina. Probabilmente l’inizio della simulazione della tappa sarà sul Giau.
Sarà impossibile arrivare su due ruote al rifugio Auronzo perché la neve alle pendici delle Tre Cime è ancora tanta. Ma il sopralluogo fino al rifugio che a partire dal 1967 ha visto i successi di Merckx, Fuente, Breu, Herrera e Riccò potrebbe svolgersi lo stesso. Per Wiggins e i suoi, infatti, sono pronte alcune motoslitte. Non sarà la stessa cosa che pedalare, certo, ma un’idea di che cosa lo aspetterà sabato 25 maggio Wiggins potrà farsela.
Una salita terribile, quella delle Tre Cime, con dei tratti in cui la pendenza supera il 18 per cento. Wiggins scalatore non è ma da mesi sta lavorando sono, in maniera scientifica com’è costume della corazzata Sky, per poter affrontare al meglio salite come Gavia, Stelvio e, appunto, Dolomiti. Per farsi trovare pronto all’appuntamento di maggio, l’inglese che da fenomenale pistard ha saputo trasformarsi in fenomenale stradista (buttando giù, tra l’altro, una decina di chili), ha anticipato la preparazione, inserendo poi dei training camp tra marzo e aprile a Tenerife, stage di allenamento con simulazioni di corsa, con ritmi elevatissimi su pendenze simili a quelle che troverà al Giro. Wiggins sta privilegiando dunque il lavoro per vincere la gravità (in questo senso pare stia cercando di perdere ulteriore peso) rispetto a quello per andare forte contro il tempo. Del resto “Wiggo”, campione olimpico della crono lo scorso anno a Londra, alle lancette del cronometro dà del tu da sempre e la sua abilità in questo tipo di esercizio potrebbe consentirgli di affrontare senza eccessive preoccupazioni la prova di Saltara: 55,5 chilometri a cronometro, appunto. Proprio qui potrebbe mettere tra se e gli scalatori come Nibali un distacco da amministrare in montagna.
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