Zandegiacomo, la “veterana” delle azzurre
ASIAGO. 25 anni di attività, in azzurro da 16 stagioni, 13 mondiali. Sono i numeri della straordinaria carriera di Federica Zandegiacomo, una delle poche rappresentanti bellunesi nell’hockey femminile internazionale (l’altra è la zoldana Mia Campo Bagatin). La portacolori italiana, una senatrice del nuovo gruppo di giovani impegnate nel campionato mondiale di seconda divisione gruppo B in scena ad Asiago.
Debutto vittorioso con il 3-2 alla Cina, poi il ko ai rigori con l’Olanda e quindi ieri sera la sconfitta per 4-3 contro la Lettonia. Oggi e domenica lsi chiude contro Ungheria e Kazakistan.
Proprio il ko ai rigori con l’Olanda ha lasciato un po’ di rammarico.
«Sia noi che loro abbiamo giocato bene. Il match è stato tirato e combattuto, peccato per la sconfitta ai rigori. Ma ce l’ha giochiamo con tutte. L’obiettivo del nostro torneo è se possibile quello di passare di categoria, perché abbiamo tutte le carte in regola per farlo. La nostra squadra è giovane però siamo un gruppo molto unito, io nella nazionale italiana mi sento come a casa mia».
Parlando del futuro dell’hockey femminile bellunese e italiano, cosa c’è da fare per migliorare questo splendido sport?
«Per migliorare l’hockey femminile bisogna dargli più visibilità e parlarne a livello mediatico. La situazione a livello bellunese non è delle più rosee, in provincia c’è solo l’Alleghe hockey girls, (ex Agordo), che cerca di continuare l’attività agonistica. Devo dire che c’è una bella vitalità a livello giovanile, ci sono ragazze che praticano questo sport, ma sono troppo piccole per fare il salto di categoria. Alla fine di questa stagione parleremo con la società, e vedremo se avremo i numeri per continuare a disputare il campionato italiano».
A livello internazionale come vedi il livello agonistico?
«Negli ultimi anni l’hockey internazionale ha subito notevoli mutamenti tecnici. Soprattutto nell’ultimo decennio, grazie alla nascita dell’Alpenliga femminile, ovvero Ewhl, dove le nostre giocatrici del Bolzano (anche l’Agordo nei primi anni vi ha partecipato), possono confrontarsi con le ragazze ungheresi , austriache e slovene aumentando così il loro livello fisico e tecnico. Questo dà beneficio a tutto il movimento italiano. Purtroppo non si riesce ad alzare il livello di interesse del nostro campionato. Una soluzione, potrebbe essere quella di aumentare il numero delle squadre partecipanti, trovando così nuovi sponsor. Speriamo in futuro di vedere crescere giovani preparate e che l’hockey femminile cresca come visibilità e importanza mediatica».
Classifica dopo 3 giornate. Ungheria 9, Lettonia 6, Itali 4, Cina e Kazakistan 3, Olanda 2.
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