Azioni Luxottica? «No, grazie»: la scelta di due dipendenti
AGORDO. «Nel 2011 ho rifiutato le azioni perché gli interinali non potevano accedere ai premi, quest’anno farò lo stesso perché temo possa essere una mossa per cercare di ammorbidire i sindacati e le rsu su quanto contenuto nella piattaforma del rinnovo dell’integrativo».
La notizia dei 9 milioni di euro donati sotto forma di azioni dal patron di Luxottica ai dipendenti italiani in occasione del suo 80° compleanno, fa nascere contrastanti sentimenti all’interno delle sue fabbriche.
E due voci si alzano fuori dal coro. Antonino Crupi, dipendente Luxottica da 20 anni a Sedico Produzione, con esperienze sindacali nella Cgil, ha ha deciso di rifiutare il regalo, ma con motivazioni diverse rispetto al 2011, quando, in occasione dei 50 anni di fondazione della società, aveva devoluto la quota azionaria a un collega malato per protestare contro la disparità di trattamento degli interinali: «Ringrazio Del Vecchio per il regalo, ma vedendo che anche questo annuncio arriva a ridosso del rinnovo dell’integrativo, non vorrei fosse un tentativo per far rivedere le richieste economiche contenute nella piattaforma. Per cui accetterò le mie quote, ma appena possibile le venderò e il ricavato lo donerò al mio collega che non sta bene».
Ha già chiesto all’azienda di devolvere l’equivalente delle sue azioni allo studio legale Ponticiello di Treviso a sostegno della class action dei lavoratori che rivendicano il loro posto a Luxottica, il delegato sindacale dell’ex sede Luxottica di Spinea, che fra qualche settimana sarà trasferito ad Agordo. «Nel 2011 le rifiutai, ma quest’anno», dice, «se l’azienda non farà quanto da me richiesto, mi impegno a tenerle e appena possibile a venderle per devolverne il ricavato sempre allo studio Ponticiello».
Commenti positivi, invece, dal governatore uscente del Veneto, Luca Zaia che elogiando Del Vecchio, evidenzia come «per saper fare impresa ci vuole fiuto ma anche cuore. Le aziende diventano grandi anche quando sono attente ai propri dipendenti diventando una grande famiglia».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi