Calore, fresco e corrente: Luxottica punta sul legno

Taglio del nastro a Valcozzena per la centrale a biomassa realizzata da Enel. Le due realtà industriali alleate per sperimentare le energie alternative

AGORDO. Elettricità, caldo e freddo. Sono le tre parole usate da Luxottica ed Enel per presentare la centrale a biomasse che è stata ufficialmente inaugurata ieri mattina ad Agordo.

Sindaci, stampa, fotografi, tecnici e responsabili delle due società sono stati trasportati con i bus navetta appena a monte dello stabilimento Luxottica di Valcozzena per vedere l’impianto di minibiomassa trigenerativo che rappresenta un passaggio significativo per entrambe le aziende sulla via di un’economia e di una produzione più sostenibili. Ma pure una possibilità per la vallata agordina per tornare a sfruttare la risorsa bosco, da tempo dimenticata, migliorare la pulizia del territorio e ridurre il dissesto idrogeologico.

Il taglio del nastro è stato fatto da Luigi Francavilla che, con Leonardo Del Vecchio, è l’artefice principale della lunga storia di Luxottica. «Sono contento di essere qui in questa bella giornata – ha detto il commendator Francavilla – che questa operazione possa essere l’inizio di un lavoro per dare energia in altri modi». Francavilla ha anche ipotizzato un impegno di Luxottica ad aiutare il territorio qualora decidesse di proseguire questa strada inaugurata dall’azienda sull’utilizzo delle biomasse per fini energetici.



A fare da ciceroni agli amministratori agordini alla scoperta dell’impianto sono stati i tecnici dell’Enel. Grazie a una potenza di 199 chilowatt elettrici e di 1,2 megawatt, l’impianto soddisfa già oggi il 40% del fabbisogno termico e il 60% del fabbisogno frigorifero dello stabilimento, consentendo per la prima volta l’utilizzo di “calore rinnovabile” da trigenerazione per la produzione di occhiali e la riduzione del consumo di combustibili fossili. Dal mese di giugno l’impianto eroga, oltre all’energia termica, anche elettricità.

La caldaia (1800 chilowatt termici) viene alimentata con del cippato forestale (500 tonnellate al mese) proveniente da un raggio massimo di 70 chilometri. Oltre a ceneri pesanti (10-20 chili a tonnellata) che vengono smaltite come rifiuti, la combustione genera aria calda compressa che fa funzionare una turbina. L’elettricità prodotta (59kw) viene immessa in rete. I fumi, invece, incontrano dei tubi generatori di vapore. L’operazione consente a Luxottica di ottenere per il proprio stabilimento sia acqua fredda che acqua calda.



«Questo progetto – ha spiegato Francesco Venturini, direttore della divisone global e-Solutions di Enel – rappresenta un primo importante passo verso la creazione di una rete di impianti di generazione distribuita di piccola taglia su tutto il territorio nazionale, a servizio delle imprese. La scelta di Luxottica come nostro partner è stata dettata dalla condivisione di valori importanti come l’attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio”. Obiettivi che sono piaciuti anche al sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, che si è detto onorato di aver potuto collaborare con Enel e Luxottica. In particolare ha sottolineato come aver inserito l’area artigianale di Luxottica nella progettualità per il raggiungimento del Patto di Lisbona sull’ambiente sia forse una rarità nel panorama nazionale. Luxottica, infatti, ha sposato da tempo la linea verde. “Il progetto di frontiera che stiamo realizzando con Enel ad Agordo – ha detto Giorgio Striano, chief operating officer – rientra nel nostro modello di sviluppo sostenibile sui territori, centrato sulla riduzione di consumi idrici ed energetici, di emissioni di CO2 e di scarti e rifiuti. Continuiamo ad investire sulle nostre fabbriche italiane per coniugare la nostra crescita in termini di produzione e occupazione con il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente, l’attenzione ai bisogni locali e la minimizzazione degli impatti delle attività industriali. Di ciò sono esempio il primo impianto a biomassa nel 2014 nel vicino stabilimento di Cencenighe e l’impianto fotovoltaico nello stabilimento di Lauriano”.

Gianni Santomaso


 

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