Caso Luxottica, «le ferie sono un diritto»

Uiltec Uil e Filctem Cgil commentano l’indagine della Dtl. Boetto (Adl Cobas): «Si rispettino le norme»

BELLUNO. «Le ferie sono un diritto e vanno consumate nei termini stabiliti dal contratto collettivo nazionale».

Non hanno dubbi Rosario Martines della Uiltec e Denise Casanova della Filctem Cgil, che commentano la notizia dell’indagine condotta dalla Direzione territoriale del lavoro (Dtl) di Belluno nei confronti di Luxottica che ha portato a scoprire che 2.311 dipendenti dello stabilimento di Agordo non avrebbero goduto appieno negli anni 2011, 2012, e 2013 delle loro ferie. «Del fatto specifico non sapevamo nulla», dicono i due sindacalisti, «e nessuno dei lavoratori ci aveva fatto presente questa situazione, per cui non abbiamo idea quale sia la sua entità. Resta un fatto, però, che le ferie sono importanti per il recupero psico-fisico della persona». «Anzi, sono molto spesso le stesse imprese a chiederci degli accordi per lo smaltimento delle ore di vacanza, anche perché le ferie rappresentano comunque un costo», sottolinea Casanova.

Ha fatto parlare l’indagine della Dtl che ha evidenziato come anche «in un’azienda “perfetta” e piena di grande interesse per i lavoratori possano accadere queste irregolarità», commenta Gianni Boetto segretario dell’Adl Cobas. «Quindi non è tutto oro ciò che luccica. A questo punto, come sindacalista mi sento di lanciare un invito a Luxottica affinché faccia rispettare le norme contrattuali vigenti e colmi quelle che l’indagine della Direzione territoriale del lavoro ha evidenziato come inadempienze».

E poi Boetto evidenzia anche un altro punto che resta sospeso e coinvolge ancora il colosso dell’occhialeria. «Anche la questione degli straordinari sarebbe un argomento da trattare. Il sistema della forfettizzazione, infatti, spesso fa sì che un lavoratore faccia anche più ore di quelle previste dal contratto».

E infine il sindacalista spezza una lancia a favore del suo iscritto che è stato licenziato qualche mese fa e che è lo stesso che ha fatto scattare le indagini della Dtl, dopo aver segnalato la monetizzazione del Ferragosto. «Spiace constatare che in un colosso con migliaia di dipendenti non si è riusciuti a trovare un posto per un dipendente che si è detto disposto anche a una mansione inferiore pur di mantenere il proprio posto di lavoro». (p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi