Causa a Luxottica per il fallimento il giudice ci pensa

BELLUNO. Bolzonello contro Luxottica: il giudice civile si è riservato. Nell’udienza al tribunale di Treviso, Elena Merlo ha sentito nell’ordine la curatela fallimentare, l’avvocato Serrangeli, che...
BELLUNO. Bolzonello contro Luxottica: il giudice civile si è riservato. Nell’udienza al tribunale di Treviso, Elena Merlo ha sentito nell’ordine la curatela fallimentare, l’avvocato Serrangeli, che cura gli interessi dell’imprenditore bellunese Renato Bolzonello, e i rappresentanti della multinazionale dell’occhialeria, Saponaro e Pantaleone. A fine discussione, non si è arrivati alla sentenza sulla contestata interruzione arbitraria dei rapporti contrattuali esercitata dall’azienda agordina, alla quale la Emmepi di Pederobba aveva chiesto inizialmente 520 mila euro di danni.


La curatela ritiene dimostrato, sulla base dei documenti prodotti dalla Emmepi, che Luxottica ha abusato del rapporto di dipendenza economica, violando la legge 192 del 1998, che lo vieta. La prova della sua responsabilità ci sarebbe già, ma bisognerà vedere se Merlo sarà di questo avviso. La dipendenza economica è fondata essenzialmente su tre aspetti: il 99 per cento delle commesse di Emmepi era per Luxottica; quest’ultima aveva imposto al terzista di investire in un nuovo stabilimento, nuovi macchinari e conoscenze tecnologiche; Emmepi era entrata nella struttura organizzativa del colosso bellunese, dalle riunioni condivise tra i dirigenti delle due aziende, alla pianificazione comune e alla condivisione di prospettive e risultati.


Eppure il rapporto commerciale si è interrotto unilateralmente nel marzo 2010, malgrado a Emmepi non sia stato contestato alcun grave inadempimento. Serrangeli ha sostenuto che di grave ci sia stato solo l’abuso di posizione dominante, nel frattempo Emmepi è fallita, Bolzonello ha già perso una casa e potrebbe perdere anche l’ultima che gli è rimasta, i 40 dipendenti hanno perso il lavoro e non hanno goduto di ammortizzatori sociali. Luxottica la vede in maniera del tutto diversa e la parola passa al giudice.
(g.s.)


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