Cortina, la Baita pié Tofana conquista il cappello dell’Espresso

La guida: il San Lorenzo di Cortina punta di diamante del territorio.  Riconoscimenti a tre locali di Cortina, due di Alpago. Fabrizia Meroi del Laite di Sappada scelta cuoca dell’anno
Gianluca de Rosa

CORTINA. L’edizione 2022 della guida “Ristoranti e Vini d’Italia” de L’Espresso premia la provincia di Belluno. C’è spazio nella guida 2022 per una “gustosa” novità. Si tratta di Baita Pié Tofana di Cortina a cui è stato assegnato un prestigioso cappello. Riconoscimento accolto con stupore misto a sorpresa da Michel Oberhammer, imprenditore cortinese doc che, dopo una lunga esperienza, ha rilevato Baita Pié Tofana a fine 2018 e, dopo una profonda ristrutturazione, inaugurato nell’estate del 2019. «Siamo piacevolmente sorpresi per l’assegnazione del cappello. È più di tutto, un premio alla perseveranza degli ultimi anni in cui abbiamo dovuto fare i conti con il Covid. Baita Pié Tofana è stata inaugurata due volte, ogni volta la ripartenza è stata una piccola impresa. Adesso che siamo riusciti a creare e lanciare con continuità il nostro brand i risultati iniziano a farsi vedere e noi ne siamo molto contenti».

Detto del cappello, c’è un piatto che rappresenta l’arma segreta del ristorante? «Il timbro del locale è la brace. Tutto ciò che è brace, piace ai nostri clienti. Se devo dire un piatto che è andato alla grandissima durante l’inverno però cito il risotto al sedano rapa alla brace, con seppioline alla brace e limone grattato, sempre alla brace. Uno spettacolo. Un altro? La tartare di cervo col midollo per non sbagliare mai, oppure i raviolini del plin».

Applausi per lo chef, di origini emiliane, Federico Rovacchi, “prelevato” dal vicino Alto Adige dove, prima di trasferirsi a Cortina, lavorava, al tempio del St.Hubertus di San Cassiano. «Federico condivide l’esperienza professionale insieme alla compagnia Elisa Prudente che in Baita ricopre il ruolo di caposala», rivela Michel.

Confermati i cappelli degli altri quattro locali bellunesi che già potevano vantarli. A Cortina li hanno anche il San Brite e il Tivoli, entrambi presenti sulla guida con due cappelli. Due cappelli ha il Dolada, a Plois d’Alpago, e tre la vicina locanda San Lorenzo, a Puos. «Siamo sempre contenti quando la nostra cucina viene premiata da una guida così prestigiosa» ha commentato Renzo Dal Farra. “Lo siamo ancor di più in questo particolare momento che stiamo vivendo perché ci spinge ad andare avanti nonostante le difficoltà. Il mondo della ristorazione sta soffrendo i venti di guerra provenienti dall’Est Europa. Non bastavano tutte le difficoltà ed i sacrifici sostenuti in periodo di pandemia. L’auspicio è poterci godere finalmente un’estate serena. La più grande speranza per un ristoratore oggi non è tanto un riconoscimento quanto la possibilità di poter lavorare in serenità, in un contesto il più normale possibile».

Tradizione bellunese al top anche con il Laite di Sappada (quattro cappelli, Fabrizia Meroi è stata premiata cuoca dell’anno) e Mondschein (un cappello). 

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