«Ferragosto, caso di lana caprina»
BELLUNO. «Questa sentenza del tribunale di Belluno a livello di gestione collettiva dei lavoratori di Luxottica non cambia nulla, perché comunque il contratto collettivo dell’occhialeria prevede che se una festività cade in periodo di ferie va pagata e viene tolta dal computo delle ferie stesse. Questo del rappresentante dell’Adl Cobas resta, quindi, un caso isolato».
Così il segretario della Femca Cisl bellunese, Nicola Brancher commenta la sentenza del giudice del lavoro di Belluno, Anna Travia, che ha riconosciuto illegittimo il fatto che il colosso dell’occhialeria di Agordo abbia conteggiato come giorno di ferie, decurtandolo quindi dal monte ferie complessivo, il giorno di Ferragosto a un suo lavoratore (ora ex). Quest’ultimo, infatti, aveva presentato un ricorso al tribunale di Belluno per questa questione e l’altro giorno è arrivata la sentenza che dà ragione all’ex dipendente e condanna Luxottica a rifondere le spese processuali.
Ma il segretario della Femca non vuole passare per quello che non sta dalla parte del lavoratore, visto che quando il caso era scoppiato, insieme ai colleghi di Filctem Cgil e Uiltec Uil aveva dato ragione alla società. E quindi ribadisce che «porre la questione sul giorno di Ferragosto è legittimo», afferma, «anche se mi sembra una questione di lana caprina di fronte a quanto di positivo i sindacati di categoria hanno fatto in questi anni insieme a Luxottica, tanto da siglare un accordo integrativo unico nel suo genere».
Brancher evidenzia alcuni aspetti dell’integrativo «che mira soprattutto a lasciare molto spazio ai dipendenti per la loro vita privata e per le loro necessità. Basti considerare», prosegue il sindacalista, «allo straordinario incentivato maggiorato al 100% che permette ai dipendenti di trasformare ogni sabato di straordinario lavorato in tempo da rimanere a casa. Abbiamo, poi, inserito anche quei cinque giorni di permesso per inserire il bambino all’asilo, abbiamo allungato la banca ore fino a 180 ore: cioè si possono accumulare delle ore di lavoro che possono essere poi spese per rimanere a casa per le proprie necessità. E cosa dire poi del fatto che Luxottica è una delle poche aziende che utilizza al minimo quelle 11 giornate di permessi individuali a disposizione dei suoi addetti? E questi sono alcuni degli esempi», conclude, soffermandosi sul fatto che «tutto questo non può essere oscurato da un caso singolo». (p.d.a.)
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