Il welfare dei lavoratori in 22 anni ha distribuito oltre 2,4 milioni di euro
AGORDO
Rimborsi per le spese mediche, per le lenti da vista, un sostegno alle spese quotidiane che incidono nel bilancio di una famiglia. Da ventidue anni negli stabilimenti Luxottica c’è una forma di welfare gestita direttamente dai lavoratori. È nata dodici anni prima di quella aziendale (molto ricca) e fino ad oggi ha erogato oltre 2,4 milioni di euro agli associati.
«È stata un’esperienza unica fino al 2009, quando è nato il welfare dell’azienda», spiega il presidente della Cassa solidarietà aziendale lavoratori Luxottica Fabrizio Campedel. «Quando siamo partiti non si sentiva neanche parlare di welfare». Nel corso degli anni è stato ampliato il ventaglio delle prestazioni che vengono rimborsate dalla Cassa, e da quest’anno sarà possibile chiedere un sostegno anche per le spese funerarie in caso di decesso del dipendente Luxottica o di uno dei suoi familiari.
È aumentato anche il numero degli associati: al 30 giugno 2018 sono 2.425: «Manteniamo sempre un rapporto costante con i lavoratori, che ci danno sollecitazioni per migliorare», prosegue Campedel. Tutta l’attività, infatti, viene gestita a livello di volontariato, anche se da qualche tempo è stata assunta una persona per la gestione delle pratiche e per dare consigli, suggerimenti e supporto ai lavoratori alle prese con la compilazione dei modelli e la liquidazione dei contributi. Un’esperienza insomma, quella della Csa Luxottica, nata e gestita dal basso, e proprio questo aspetto costituisce la sua forza.
«Alle assemblee partecipano cinquanta rappresentanti dei soci, che vengono eletti ogni tre anni e rappresentano le istanze dei lavoratori», continua il consigliere Paolo Chissalè. La Cassa si autoalimenta grazie alla raccolta delle quote associative: 120 euro all’anno versati equamente da ciascun lavoratore socio (per il 70%) e dall’azienda (per il 30%). L’importo viene prelevato mensilmente dallo stipendio.
C’è anche un fondo straordinario, alimentato da saldi attivi di bilancio (la “Dotazione Csa”), che aiuta i soci in grave difficoltà economica a seguito di eventi drammatici. Possono beneficiare della Cassa solidarietà aziendale lavoratori Luxottica anche i dipendenti che sono andati in pensione, che devono pagare per intero la quota, e quelli che hanno perso il lavoro e godono degli ammortizzatori sociali. Non possono iscriversi, invece, i lavoratori somministrati (ovvero quelli assunti dalle agenzie interinali) ed è questa l’unica pecca.
Fra i prossimi obiettivi c’è quello di armonizzare questa forma di welfare con quelle proposte dall’azienda. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi