Jihadisti, vertice in prefettura a Belluno
BELLUNO. La guardia resta alta anche nel Bellunese, ma non ci sono motivi di credere che ci sia una situazione di imminente pericolo. È il risultato emerso dalla riunione che si è svolta ieri in Prefettura dove è stato convocato il coordinamento interforze per esaminare la situazione dell’ordine pubblico nel Bellunese, in conseguenza dei fatti di Parigi.
All’incontro, presieduto dal viceprefetto vicario, che regge attualmente la Prefettura, Carlo De Rogatis, hanno partecipato il Questore di Belluno, il Comandante Provinciale dei Carabinieri ed il Comandante della Compagnia di Belluno della Guardia di Finanza.
«Nel corso della riunione non sono emersi elementi tali da far supporre, allo stato, la sussistenza di una concreta ed imminente situazione di pericolo per il possibile verificarsi, nel territorio provinciale, di episodi analoghi a quelli avvenuti in Francia» si legge in una nota diffusa al termine della riunione.
«Alla luce delle direttive ricevute sul punto dal Ministero dell’Interno, si è comunque convenuto di proseguire nell’intensificazione della vigilanza nei confronti degli obiettivi sensibili presenti sul territorio, già disposta ed attuata nell’immediatezza dei fatti parigini».
Non ci saranno pericoli, ma va anche ricordato che dal Bellunese sono partiti due combattenti per la Siria. Lo ricorda il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli, che "cala" le vicende parigine anche sul territorio bellunese. «Ricordo il caso di Ismar Mesinovic e di Munifer Karamaleski partiti dall'Alpago per la jihad, casi emblematici di come certe idee fondamentaliste possano attecchire ovunque. Ricordo anche che quasi un anno fa, quando il caso non era ancora esploso nella sua drammaticità, presentai un'interrogazione a Viminale e Farnesina, tutto rimasto lettera morta».
«Non è tollerabile che si compiano atti criminali contro le libertà fondamentali, la convivenza civile e la sicurezza dei cittadini. Va perciò affermata l'esigenza di fermare l'eccessivo permissivismo che ha caratterizzato finora le politiche di accoglienza ed al tempo stesso garantire, nei confronti di questa nuova emergenza, condizioni di sicurezza per i cittadini Italiani». Questa mattina nelle scuole bellunesi, gli studenti della Rete daranno vita ad un fotomob con cartelli con scritto “Je suis Charlie” e gireranno con le matite trai capelli, mentre per lunedì mattina a Feltre è previsto un flashmob davanti alla fermata dell’autobus dell’ospedale.
In Veneto ci sono comunque alcuni estremisti tenuti sotto attenzione da parte delle forze dell'ordine. Dieci fondamentalisti sono stati intercettati dalla Digos. Sotto controllo i loro computer e comunicazioni.
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