La Fp Cisl contesta la Regione per le cucine esternalizzate

BELLUNO. Una ventina di dipendenti dell’Usl 1 potrebbe trovarsi a fare tutt’altro lavoro, se la Regione deciderà che la cucina dell’ospedale di Belluno debba essere esternalizzata. Una scelta che...

BELLUNO. Una ventina di dipendenti dell’Usl 1 potrebbe trovarsi a fare tutt’altro lavoro, se la Regione deciderà che la cucina dell’ospedale di Belluno debba essere esternalizzata. Una scelta che risulta incomprensibile ai più, visto il progetto presentato a Venezia dall’Usl 1. «L’ipotesi di collaborazione», precisa Fabio Zuglian della Fp Cisl, «prevedeva che la Sersa avrebbe messo a disposizione il proprio personale (nove tra cuochi e operatori, che si sarebbero aggiunti ai 27 già in servizio in ospedale di Belluno), mentre l’Usl avrebbe dato il proprio spazio cucine. Questo nuovo assetto, attraverso una gestione diretta, avrebbe garantito la preparazione di 500 mila pasti ogni anno (340 mila per l’Usl 1 e 160 mila per la Casa di riposo) a un prezzo assolutamente competitivo, in linea con il costo medio regionale e con un consistente risparmio economico, stimato in circa 150 mila euro annui».

Per la Fp Cisl, la possibilità di non proseguire con una gestione diretta «non deriva da esigenze di carattere economico (tant’è che il costo pasto è assolutamente in linea con la media regionale), ma è la conseguenza del blocco dei turn-over, che non ha consentito la sostituzione dei cuochi pensionati negli ultimi anni. Per motivazioni riconducibili al blocco delle assunzioni, anche la casa di riposo Sersa di Cavarzano, che dista qualche chilometro dall’ospedale, potrebbe non essere più in grado di gestire direttamente la cucina, al punto di dover ricorrere anche in questo caso a una esternalizzazione del servizio», dice il segretario Fabio Zuglian.

«È questo il motivo per il quale chiediamo che l’azienda sanitaria insista nel ripresentare il progetto debitamente circostanziato e che la Regione lo possa rivalutare, considerandolo per le reali potenzialità. Le ricadute positive sono evidenti, sia in relazione alla qualità del prodotto offerto, sia in relazione alla valorizzazione dell’esperienza dei lavoratori che da tanti anni operano con professionalità e dedizione».

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