Luxottica licenzia il rappresentante dell’Adl Cobas
AGORDO. Licenziato il rappresentante dei Cobas in Luxottica. Sale la rabbia del segretario Gianni Boetto. «Tutto comincia a marzo, quando viene recapitata una lettera a P.R., un lavoratore di Luxottica», precisa Boetto, che della vicenda dà ampio risalto nel sito sindacale. «È una lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, conseguentemente alla soppressione della figura di addetto all’unità di Service Desk Method incaricato dello sviluppo del sistema AS400, che il lavoratore ricopriva. Una decisione dettata dalla volontà di affidare a un fornitore esterno tutte le attività di assistenza e sviluppo della programmazione dei processi di wholesale dell’Erpas400».
La lettera di licenziamento arriva dopo che una settimana prima vi era stato in Direzione territoriale del lavoro di Belluno il tentativo di conciliazione conclusosi con un mancato accordo: «E questo nonostante che il lavoratore si fosse reso disponibile a essere reimpiegato anche in mansioni diverse da quella ricoperta (anche di livello inferiore) e in una delle quattro sedi dell’azienda (due in provincia di Belluno, una in provincia di Treviso oppure quella di Milano). Fatto che rende ancora più odioso ed eticamente inaccettabile il licenziamento è la condizione di “categoria protetta” (in questo caso “non disabile”, ma equiparato ad orfano di guerra) del licenziato», precisa il sindacalista
«Sembra molto strano che una azienda del calibro di Luxottica, con circa 9 mila dipendenti sparsi nelle diverse sedi del Nord Italia (la maggior parte in Veneto), non sia in grado di ricollocare un proprio dipendente», dice Boetto, evidenziando come il lavoratore in passato «aveva scandagliato alcuni aspetti del rapporto di lavoro che potevano essere messi in discussione, come la violazione di legge sul Ferragosto, e anche la forfettizazione degli straordinari».
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