Luxottica, protesta per il marsupio trasparente

I lavoratori raccoglieranno i contenitori per restituirli ai dirigenti
Il marsupio dato agli operai
Il marsupio dato agli operai
SEDICO. Il marsupio della discordia. Monta la protesta allo stabilimento di Sedico della Luxottica dopo che, proprio ieri, l’azienda ha esposto in bacheca un altro comunicato in cui ribadisce che da lunedì nessun operaio entrerà in fabbrica se sarà sprovvisto del marsupio. Un vero e proprio caso quello creatosi in alcune sedi dell’azienda leader nel campo dell’occhialeria dopo che i vertici hanno imposto agli operai di indossare un marsupio trasparente che dovrebbe servire a evitare i furti, visto che ogni anno in tutti gli stabilimenti spariscono 50 mila occhiali.

 Per mettersi al riparo da queste “mani leste”, l’azienda ha deciso di imporre delle regole ben precise che non sono piaciute ai lavoratori e ai sindacati di categoria che hanno deciso di protestare. Lunedì, infatti, fin dal primo turno di lavoro, i segretari dei sindacati di categoria, Filtea Cgil, Femca Cisl e Uilta Uil, raccoglieranno i marsupi dei lavoratori per poi riconsegnarli all’azienda.

 «Qualche mese fa Luxottica ci ha annunciato che voleva regolamentare delle cose all’interno dell’azienda. In linea di principio come sindacati non siamo contrari alle regole, però questa è una porcheria», dice senza mezzi termini Giuseppe Colferai della Filtea Cgil, arrabbiatissimo dopo aver saputo del nuovo comunicato dell’azienda che commenta così: «A questo punto non si tratta di uno scherzo. Per cui se vogliono la rigidità risponderemo anche noi con la rigiditià. Infatti, per quanto ci riguarda, una volta oltrepassata la portineria, timbrato o no il cartelluno, i lavoratori sono a disposizione dell’azienda. Se poi questa intende farli rimanere a passeggiare in giardino per tutto il tempo, questo non cambia le cose. Quella sarà una giornata normale di lavoro che andrà retribuita. E se non sarà così siamo disposti anche ad adire alle vie legali».

 Il marsupio sotto accusa in Pvc, risulta essere stato realizzato in Cina e sprovvisto anche del marchio di uniformità della Cee. «Stiamo verificando questa anomalia che potrebbe trasformarsi in un oggetto fuori norma», precisa Paolo Da Lan della Uilta Uil, il quale precisa: «Dopo aver distribuito il codice etico, Luxottica intende distribuire anche il marsupio etico? Mentre la ditta parla di collaboratori, tratta i dipendenti come dei colpevoli fino a prova contraria. Credo che l’atteggiamento assunto dall’azienda in questa situazione non sia degno degli anni 2000, ma che si ritorni agli anni ’20-’30».

 «La questione principale legata all’imposizione del marsupio», puntualizza tualizza Rudi Roffarè, della Femca Cisl, «è che questo non fa altro che peggiorare il clima interno all’azienda, che è già teso per altre questioni».

 «Al di là di tutto, la cosa che ci ha fatto specie è che una azienda che ha sempre trattato i suoi lavoratori molto bene, facendone di questo un valore, adesso si trova ad imporre delle regole che non ha tra l’altro nemmeno condiviso con gli operai», dice Colferai, che aggiunge: «Il marsupio anche se di colore blu, è trasparente, in netta violazione della privacy. E poi si parte dal presupposto che tutti gli operai sono dei ladri. Ritengo quindi che ci sia stata una grande caduta di stile da parte di Luxottica. Non si possono trattare così 1800 lavoratori».

 La protesta con conseguente raccolta dei marsupi, si svolgerà lunedì non solo a Sedico ma anche a Torino. Discorso a parte invece per Rovereto dove i marsupi non sono stati imposti, ma consigliati. Agordo, invece, è rimasta esclusa, per ora, dal provvedimento.
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