«Luxottica resti e amplii a Sedico ma si pensi anche ai cittadini»
SEDICO. Quando una fabbrica si espande, qualche disagio c'è e sul piatto della bilancia bisogna mettere tutto. E' anche vero, però, che se Luxottica lasciasse Sedico gli svantaggi per il territorio e per la comunità sarebbero nettamente superiori ai benefici. Ne sono convinti i rappresentanti sindacali di Femca Cisl, Nicola Brancher, e Filctem Cgil Denise Casanova.
Brancher, in particolare, conosce bene la realtà di Luxottica, perché risiede a Sedico. E pensa che i cittadini abbiano ragione a sollevare criticità e problemi, se ce ne sono: «È questo il momento in cui affrontarli, visto che siamo nella fase della progettazione dell'ampliamento», spiega. «Le soluzioni si possono trovare».
Brancher è consapevole che ogni nuovo stabilimento, specie quando si inserisce in una zona residenziale, porta con sé qualche problema. I cittadini di Landris e di Villa li hanno evidenziati chiaramente, negli ultimi giorni, quando si è cominciato a discutere nel merito del progetto proposto dall'azienda di Leonardo Del Vecchio, che amplierà Luxottica 2 con uno stabilimento nel quale troveranno posto il magazzino ma anche spazi per la produzione.
«Penso però che sul piatto della bilancia debbano essere messe tutte e due le prospettive: è meglio avere Luxottica o non averla nel nostro territorio? E io non posso pensare di dire a Luxottica di andare altrove. I vantaggi diretti e indiretti di un nuovo stabilimento, che avrà ricadute occupazioni, ci saranno, per il territorio e per la comunità».
È giusto però, prosegue Brancher, sollecitare l'azienda a fare tutti gli investimenti necessari per limitare al massimo i disagi. «Cerchiamo di vedere fin da subito quali sono le criticità, per trovare le soluzioni. È chiaro che il nuovo stabilimento avrà un impatto sul territorio e sui cittadini, ma deve essere il più limitato possibile».
«Siamo di fronte ad un'azienda leader nel settore che ha deciso di costruire un altro stabilimento a Sedico», aggiunge Denise Casanova. «Io guardo il dato positivo di un'azienda in espansione, ma concordo sul fatto che questo ampliamento deve essere fatto nella maniera più idonea possibile». Dunque affrontando le problematiche che sono state sollevate dai cittadini e trovando le soluzioni affinché Landris, Villa, ma anche le altre frazioni limitrofe, rimangano vivibili.
L'equilibrio si chiama compromesso, fra le esigenze di tutti, cittadini e azienda. Isindacati confidano si riesca a trovare: «Se non sono state previste tutte le migliorie necessarie, per esempio alla viabilità, vengano individuate», auspica Brancher. «I cittadini hanno scelto il momento giusto per sollevare i problemi, che non devono essere sottovalutati».
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