Luxottica, stop al sabato straordinario

Tensione tra azienda e sindacati. Motivo del contendere i cambi di orari e le richieste di lavorare senza maggiorazioni

AGORDO. Tensione allo stabilimento Luxottica di Agordo tra rsu e azienda. Motivo del contendere gli orari di lavoro e le mancate maggiorazioni per il lavoro straordinario.

Due quindi i fronti. «Su Agordo», precisa il segretario della Femca Cisl, Nicola Brancher, «Luxottica ha fatto un’operazione straordinaria di investimenti per riuscire a rispondere alle richieste del mercato su tutta la gamma di prodotti. In questa trasformazione si è dovuto inevitabilmente procedere anche a una riorganizzazione del lavoro, che ha portato al passaggio di molta parte dei dipendenti da un impegno a giornata a uno a turni. Cambiare gli orari, però, implica una diversa organizzazione delle attività extra lavorative dei dipendenti, di cui l’azienda deve tener conto».

Qualche settimana fa, in un incontro ad Agordo, «noi sindacati abbiamo richiamato Luxottica a porre attenzione a questo aspetto non indifferente. All’inizio, infatti, questo passaggio era stato assegnato soltanto in forma volontaria, poi come sindacato abbiamo accompagnato gli altri lavoratori ai turni».

Ma le tensioni si sono acuite la settimana scorsa in un determinato settore produttivo, quello dei campioni. Negli ultimi mesi, infatti, questa produzione è stata «riportata nei vari reparti. Circa 70 persone sono state spostate nei reparti finitura e taglio lenti», precisano le rsu di Femca Cisl e Filctem Cgil, spiegando la situazione. «Contestualmente quasi tutti i lavoratori a turno sono stati spostati a giornata, comportando dei disagi alla vita delle persone coinvolte».

Nel corso di un incontro con l’azienda, le rsu hanno espresso le loro perplessità sulla sostenibilità dell’operazione, «paventando il rischio che ci fossero ricadute sugli orari e sui carichi di lavoro dei colleghi. L’azienda ci ha sempre detto che l’organico sarebbe stato adeguato», dicono le rsu.

Ma questo non è avvenuto. «Nelle ultime settimane nella produzione dei campioni sono stati utilizzati in maniera sistematica lavoratori di altri reparti, è stato fatto un sabato di straordinario incentivato senza contare gli straordinari quotidiani e il lavoro di domenica».

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nuova mossa dell’azienda, che ha chiesto di lavorare anche il 10 dicembre. «Come rsu abbiamo chiesto una maggiorazione importante per compensare il disagio di lavorare in un giorno, il 10 dicembre appunto, in cui è prevista la chiusura collettiva per il ponte dell’Immacolata».

Alla risposta negativa dell’azienda, non è mancata la reazione delle rsu: per protesta, hanno deciso di non firmare l’accordo proposto dall’azienda, perché ritenuto «penalizzante per i lavoratori in quanto meno remunerativo». Ed è scattato l’invito ai lavoratori a non aderire alla richiesta di straordinario del sabato.

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