Metalmeccanici, sit in per i diritti «Stallo sul rinnovo del contratto»
SEDICO. Metalmeccanici mobilitati per il contratto ma con un forte senso di responsabilità verso tutti gli altri lavoratori. È con questo spirito che ieri mattina, dalle 10 alle 11, in concomitanza con un’ora di sciopero, è andato di scena, alla rotatoria di Bribano, un sit-in organizzato in modo congiunto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm. Un centinaio i lavoratori hanno preso parte alla manifestazione. A essere rappresentante tre aziende di Sedico: Polaris, Giorik e De Rigo Refrigeration.
Alla base del sit-in la rivendicazione del mantenimento di alcuni diritti acquisiti nel rinnovo del contratto nazionale di categoria, «su cui la trattativa sta registrando un grave stallo a causa delle rigidità di Federmeccanica su diversi punti rilevanti», ha sottolineato Luca Zuccolotto, segretario provinciale Fiom Cgil. «Abbiamo scelto la rotatoria di Bribano perché il nostro obiettivo è informare le persone. Stiamo distribuendo volantini in cui sono descritti i motivi della mobilitazione. La gente legge e si fa delle domande».
Il traffico auto è stato regolato dalle forze dell’ordine, mentre i lavoratori si muovevano attorno alla rotatoria. Non ci sono stati disagi. «Le persone si sono dimostrate, anzi, interessate», ha commentato Bruno Deola, segretario Fim Cisl. «Siamo riusciti in questo modo a dare visibilità al problema. Sono sei mesi che si è fermi in questa impasse - a causa di una posizione, che è politica, di Federmeccanica - e iniziative come questa servono ad aprire un tavolo».
I tre sindacati hanno ribadito la volontà di arrivare a un contratto in grado di rinnovare qualitativamente le relazioni industriali, migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’occupazione, far ripartire gli investimenti e avviare una nuova politica industriale. «Di piattaforma ce n’è una, ed è quella che abbiamo presentato come organizzazioni sindacali. Non torniamo indietro di un passo», ha fatto presente Luciano Zaurito, segretario Uilm. «Federmeccanica ha paura della parola “collettivo” e si rischia di strappare pagine importanti e arretrare di decenni. La nostra è una posizione unitaria e univoca, che continueremo a portare avanti». «Il contratto si deve sbloccare e così com’è non può andare avanti», ha aggiunto Zuccolotto. «La proposta formulata da Federmeccanica sul salario non riconosce al 95% dei lavoratori alcun aumento. A rischio ci sono poi scatti di anzianità, permessi retribuiti e altre voci ormai acquisite da anni». Insomma, sul tavolo non ci sono soldi, ma diritti veri e propri. «Chiediamo un contratto nazionale giusto», hanno sottolineato Roberto Bernard, delegato Uilm in De Rigo, e Patrizia Cassol, dipendente della Polaris. «A preoccupare è il rischio di perdere diritti conquistati con tanti scioperi dai nostri genitori. Non stiamo combattendo per 50 o 100 euro in più ma per i diritti. Una battaglia che deve essere portata avanti da tutti, non solo da alcuni». «A Brescia, oggi (ieri, ndr) è in corso l’assemblea nazionale di Federmeccanica. Lì stanno facendo 8 ore di sciopero e una manifestazione congiunta», ha fatto presente Stefano Bona, delegato Fiom Cgil in Polaris. «Quest’anno la nostra azienda non sta andando benissimo e il premio di produttività, se il contratto nazionale risulterà inutile come vorrebbe Federmeccanica, non sarà pieno come gli anni scorsi. Ricordiamo che le conquiste dei metalmeccanici, se riusciremo a realizzarle, porteranno a traguardi per tutti gli altri».
Ma quella di ieri a Bribano è stata solo la prima di una serie di iniziative estive: ieri la conferma dello sciopero del 13 luglio di quattro ore e un sit-in davanti alla sede di Confindustria Belluno. E per venerdì, alle 9 al Giovanni XXIII, i sindacati hanno organizzato un incontro a cui sono stati invitati gli amministratori locali.
Martina Reolon
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