Metalmeccanici, terzo sciopero
BELLUNO. Sfidando il nubifragio abbattutosi in mattinata, una sessantina di lavoratori metalmeccanici ha manifestato davanti alla sede di Confindustria contro lo stop alle trattative imposte da Federmeccanica per il rinnovo del contratto. Una manifestazione che è stata accompagnata anche da uno sciopero di quattro ore alla fine di ogni turno di lavoro.
È il terzo sciopero indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil negli ultimi mesi. «Confindustria e Federmeccanica sono ferme nelle loro posizioni, volendo introdurre un modo nuovo di contrattare che tende a toglierci quello fin qui conquistato», dice Alessandro Cocice, rsu Uilm di Costan. «Ci vogliono imporre le 40 ore di lavoro. Il risultato? Se uno fosse in ferie un giorno della settimana e al sabato, gli verrebbero chieste ore straordinarie, che però non sarebbero conteggiate come tali, ma considerate all’interno delle 40 ore».
In segno di protesta, da un mese i metalmeccanici hanno indetto il blocco di straordinari e della flessibilità, mettendo in difficoltà le imprese, che spesso sono costrette ad assumere. «Alla Costan, per poter sopperire a questa mancanza di ore in più a fronte di un incremento della produzione, hanno assunto una decina di persone», prosegue Cocice. Stessa cosa sta avvenendo alla Clivet, come evidenzia Massimiliano Nardone, rsu Fim. «La produzione è aumentata e la proprietà sta assumendo nuovo personale. Alcune assunzioni erano preventivate, altre sono da imputare al blocco degli straordinari che stiamo attuando. Si tratta di gente giovane del Bellunese e questo è comunque positivo».
«Purtroppo Federmeccanica sta blindando il nostro salario e anche l’orario di lavoro», aggiunge Nadia De Bastiani, rsu Fiom dell’Acc Wanbo di Mel. «Speriamo che questo sciopero abbia successo, in modo da fare cambiare idea ai vertici di Confindustria sulla chiusura imposta a ogni trattativa. Non chiediamo la luna, le nostre sono soltanto delle briciole».
In realtà gli imprenditori metalmeccanici hanno già avvertito i sindacati che non ci sarà aumento salariale. «Qui», commenta Benedetto Calderone della segreteria Fiom, «è in discussione lo stesso contratto nazionale, perché gli industriali non vogliono avere alcun vincolo. Ma su questo non molleremo».
Verso mezzogiorno, una delegazione di nove persone, tra segretari e rsu, ha incontrato il rappresentante di Federmeccanica di Confindustria Belluno, Mario Del Picco: «Gli abbiamo ribadito la richiesta di una riapertura del confronto», dicono Bruno Deola e Luciano Zaurito, rispettivamente segretari di Fim e Uilm. «Siamo consapevoli che con il blocco di straordinari stiamo creando qualche disagio alle imprese, ma il nostro intento non è mettere in difficoltà le aziende del territorio che vanno bene. D’altra parte anche i lavoratori, scioperando, ci rimettono i soldi. Ma se sono disposti a questo sacrificio, vuol dire che pensano di essere nel giusto. E non ci fermeremo qui: siamo pronti allo sciopero nazionale».
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