Miele, nasce il Consorzio di tutela

E' uno dei passaggi successivi all'ottenimento del marchio Dop
Il convegno di Apidolomiti
Il convegno di Apidolomiti
LONGARONE. Erano in corso le relazioni tecniche sull'allevamento delle api, quando un socio di Apidolomiti si alza e chiede spiegazioni: «Ma uno della Bassa può portare su le sue arnie, e poi magari avere il marchio Dop "miele delle Dolomiti bellunesi"?». Non è una domanda peregrina: anche adesso ci sono imprenditori non bellunesi che producono miele chiamato «di montagna» senza che sia possibile controllare la veridicità della cosa. Ma d'ora in poi non sarà così. Lo assicura Roberto Piol, vice presidente di Apidolomiti. Per avere il marchio Dop, occorrerà far parte del Consorzio di tutela che verrà costituito nei prossimi mesi; bisognerà sottoporsi ad una serie di controlli, seguire il disciplinare che è contenuto nel riconoscimento Dop e che detta le regole dell'allevamento delle api e della produzione del miele. Non solo. Le arnie dovranno essere stanziali nel Bellunese e non si possono spostare fuori provincia. E anche la lavorazione del miele dovrà essere fatta in loco. Insomma, una serie di paletti che dovrebbe mettere al sicuro il miele dop da tentativi di produttori di fuori provincia di spacciare per miele delle Dolomiti bellunesi quello che non lo è. Tra l'altro si possono trovare nel miele delle tracce di polline che consentono di sapere dove si trovano le arnie. Di tutto questo e di altro ancora (compreso il modo per combattere la terribile varroa) si è parlato nella giornata del miele bellunese, ospitata ieri da Longarone Fiere all'interno di Agrimont. Sono duecento i soci che fanno parte di Apidolomiti e una buona parte di loro era presente ieri a Longarone. E' toccato proprio al vice presidente illustrare i prossimi passi, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del riconoscimento Dop. Il ministero dovrà approvare il piano dei controlli: «Siamo in attesa di essere convocati» ha detto Piol. Poi occorrerà aprire un ufficio nella sede di Apidolomiti (che è a Limana) per fare assistenza ai soci. Serve un laboratorio di analisi: è stata chiesta per questo la collaborazione dell'Istituto zooprofilattico. E infine, ma non meno importante degli altri passaggi, la costituzione del Consorzio di tutela. Chi ne fa parte, può avere il marchio, se segue i disciplinari di produzione e si sottopone ai controlli. Il prossimo appuntamento per Apidolomiti è a Vinitaly che inizia nei prossimi giorni e che prevede la presenta il 7 aprile a Verona alla manifestazione «Anteprima dop» dove verranno presentati i prodotti che hanno ottenuto di recente il marchio di denominazione di origine.

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