Progetto del centro culturale Maraga: «Sembra una Mecca»
SEDICO. Non solo è mancata la condivisione, ma il progetto non è neanche dei migliori. L’ipotesi di realizzare un centro culturale nell’ex istituto alberghiero, dopo aver sollevato qualche critica dai banchi delle minoranze consiliari rende perplesso anche Roberto Maraga, rappresentante del movimento Impegno civico.
«Rimango perplesso del metodo utilizzato per progettare l’intervento», spiega. «Non sono stati coinvolti i fruitori della casa delle associazioni. Considerando l’importanza dell’investimento, pari a 2.160.000 euro, penso sarebbe stato più corretto coinvolgere chi oggi vive quella casa e la popolazione sulla scelta del progetto da portare avanti. Deduco inoltre, dalla lettura delle dichiarazioni del sindaco, che lo stesso non conosce le attività svolte in quella casa».
Maraga le elenca: «Al primo piano ci sono il coro, i donatori di sangue, il gruppo Giardini, il gruppo teatrale Sedegot, il Ctg, gli aeromodellisti, mentre al piano terra hanno la propria sede gli scout, gli alpini e il centro anziani. Associazioni che in questi anni si sono create anche un magazzino per le loro attività e che hanno investito soldi per rendere fruibili i locali. Anche cifre importanti: solo il coro, i donatori di sangue e il Ctg hanno speso circa 8 mila euro per adeguare la stanza che occupano. Anche io ho sentito alcuni presidenti, che si sono detti seriamente preoccupati della vicenda poiché ad oggi l'amministrazione non li ha mai coinvolti. Ha quindi ragione il consigliere De Paris quando dice che sembra il progetto sia stato calato dall'alto. Pare nascere con la volontà di lasciare un brutto segno indelebile dell'amministrazione Deon».
Maraga teme infine un problema di spazi: «Il sindaco dice che le associazioni al primo piano avranno a disposizione 150 mq per la loro sede. Sono insufficienti. Auspico che, prima di tornare in consiglio ad approvare il progetto, il sindaco valuti l’opportunità di ripensare alla scelta fatta, visto che saranno spesi parecchi soldi per realizzare una biblioteca faraonica e sicuramente sottoutilizzata, visti i numeri delle biblioteche limitrofe. Senza contare che si va a realizzare una sala conferenze della stessa dimensione di quella esistente, creando un ampliamento che a mio giudizio, sicuramente non all'altezza di un architetto, andrà a snaturare la bellezza di quel palazzo». Maraga ha visto il progetto: «Il primo impatto che ho avuto guardandolo mi ha ricordato la Mecca».
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