Staffetta in Luxottica il sindacato è di traverso

Agordo. L’istituto prevede il patto generazionale tra padre e figli ma non tutti sono d’accordo. La Cgil non l’approverà in questi termini, Cisl più possibilista
Di Francesco Dal Mas

AGORDO. Il patto generazionale previsto dalla Legge di Stabilità è, per aspetti, una fotocopia di quello in discussione alla Luxottica. Ma con due precisazioni importanti. La Cgil non approverà nessun integrativo nel più grande gruppo italiano dell’occhialeria che preveda la staffetta esclusivamente tra padri e figli. La Cisl è più possibilista. Non solo. Cisl e Cgil sono assolutamente contrarie alla stessa staffetta tra un lavoratore con contratto a tempo indeterminato e un giovane interinale, come invece desidererebbe la Luxottica.

Giorni decisivi, i prossimi, per il rinnovo del contratto integrativo nel gruppo di Leonardo Del Vecchio e, di conseguenza, per il contratto nazionale dell’occhialeria. Il 29 e 30 ottobre è in agenda un incontro tra i segretari nazionali ed i delegati Rsu del gigante dell’occhiale per «una quadratura del cerchio», relativa al primo gruppo italiano di questo spicchio di manifatturiero, il 4 novembre, a Belluno, si incontreranno i segretari nazionali ed i delegati della più importanti aziende per approvare la piattaforma dell’intesa nazionale che scaturirà, è giocoforza, da quella locale.

Ma è evidente che diventa determinante, per superare l’impasse, che si chiariscano i termini della staffetta tra anziani e giovani.

La vicenda è così delicata che se ne stanno occupando i segretari nazionali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che si occupa dell’occhialeria. Settore, questo, che rappresenta la punta di diamante del manifatturiero, tra i comparti più in ripresa.

La fase della trattativa è molto delicata, tanto che i sindacalisti bellunesi preferiscono non pronunciarsi. Il rinnovo dell’integrativo aziendale riguarda l’orario di lavoro, l’organizzazione del mercato, il premio di risultato (salario, dunque) ed i diritti sindacali.

In discussione, a latere, il welfare, le cui forme – tra le più avanzate in Italia – comunque procedono senza interruzione. È però il patto generazionale a richiedere maggiore riflessione dentro e fuori l’azienda. Azienda e sindacato che si sentono caricati della responsabilità di sperimentare modelli a cui attingerà anche il Governo, attraverso la legge di stabilità, che su questo tema ha visto intervenire l’ex ad di Luxottica, Andrea Guerra.

«Il mio sindacato», anticipa Giuseppe Colferai della Cgil, «non sottoscriverà mai un accordo che preveda una staffetta limitata al passaggio tra padre e figlio. Sarebbe discriminante ed ingiusta. Obbligherebbe, tra l’altro, i figli a fare lo stesso mestiere dei padri».

Colferai precisa, al riguardo, che neppure l’azienda è orientata in questo senso.

Nicola Brancher, della Cisl di Belluno, non intende fare le crociate su questo punto e rilancia, invece, su un altro aspetto critico della trattativa. Sostiene che non sarebbe accettabile un integrativo che prevedesse la staffetta tra un lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato e un giovane interinale.

Il gruppo Luxottica ha un migliaio di questi collaboratori, distribuiti nei diversi stabilimenti, alcuni col posto a rischio considerato l’andamento stagionale delle produzioni. L’azienda ha fatto intendere che potrebbe essere una soluzione nel tentativo di stabilizzarsi. Ma la stabilizzazione interverrebbe dopo l’inserimento nella staffetta e, secondo il sindacato, questo non è accettabile. Cgil, Cisl e Uil si stanno attrezzando per ottenere che la trattativa di fine mese, in sede aziendale, porti effettivamente alla firma del sospirato integrativo, che si trascina ormai da più mesi.

«Ma non ci sentiamo assolutamente di confermare», precisa Brancher, «che sarà la tornata decisiva. Anche se è vero che la Luxottica rappresenta non solo la prima azienda italiana del settore, ma anche il 50 per cento dello stesso, e che la sua politica contrattuale diventa un modello per l’intero Paese».

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